Sono state due le manifestazioni a Roma svoltesi ieri, 28 febbraio.
In Piazza del Popolo Salvini, la Lega e Casapound, mentre in corteo da piazza Vittorio fino a Sant’Andrea della Valle i MaiconSalvini, nuovo cartello nato in occasione dell’atteso incontro del 28 febbraio, insieme all’hashtag #Romanonsilega. Casapound e i suoi “fascisti del terzo millennio” avevano annunciato, in mattinata, un sit-in non autorizzato in piazza Vittorio, vicino alla loro sede. Gli stessi militanti si sono poi spostati formando un corteo per raggiungere piazza del Popolo e per ascoltare ciò che Salvini avrebbe detto. I militanti di Casapound si sono presentati in piazza accompagnati da gigantografie dei Marò, qualche croce celtica e persino una effige di Mussolini.
“Renzi a casa”, questo il nome della manifestazione. Salvini ha iniziato nel primo pomeriggio di sabato il suo comizio, durante il quale ne ha avuta una per tutti: per Renzi, per Alfano, per la Fornero, il tutto sullo sfondo di uno striscione che recitava: “Berlusconi politicamente morto, meglio soli“, appoggiato forse dalla convinzione del “sempreverde” di essere la carta vincente per il centrodestra. Lo stesso Berlusconi ha in seguito preso le distanze da Matteo Savini, definendolo “troppo estremista”.
In circa mezz’ora Salvini ha toccato temi forti come il no alla guerra in Libia, l’aliquota unica del 15% per il fisco, lo stop all’embargo contro la Russia. Il leader della Lega ha poi affrontato la questione dell’immigrazione con parole piuttosto forti, premendo principalmente sulle politiche per la sicurezza e dicendo:
“Nella nostra Italia non c’è spazio per i campi rom. La casa la compri, l’affitti, ma non puoi più campare alle spalle degli italiani. Vai a fare il rom da qualche altra parte.”
Durante il discorso, il segretario del Carroccio, parlando di Renzi, ha affermato: “È il servo sciocco di Bruxelles“. Ma nel frattempo Renzi, invece di rispondere, twittava su una partita di rugby.
Renzi è però solo il punto di partenza della critica di Salvini, che si estende alla sinistra, per poi arrivare a rivolgersi con termini forti alle “zecche che per una settimana hanno provato a far saltare la nostra manifestazione invece di andare a lavorare.“
Poco dopo l’inizio del comizio di Salvini, da piazza Vittorio è partito il corteo dei MaiconSalvini, schierati chiaramente contro Renzi, Salvini e l’austerity, accompagnati da striscioni e cartelli. Erano 20mila tra studenti universitari, studenti medi e Movimenti per la casa, hanno pacificamente attraversato via Merulana, via Cavour e via dei Fori Imperiali, gridando dalla testa del corteo:
“La Roma che reagisce e non abbassa la testa, che odia i fascisti e i razzisti, quella degli sfruttati e degli studenti che studiano in città distrutte da anni di malgoverno” per “riprendersi le strade della città dalle mani di coloro che stanno rovinando le nostre vite”
Lo stesso si è poi chiuso al Colosseo. Durante la manifestazione, però, non sono mancate le tensioni e vi è stata persino un’aggressione ad un manifestante anti-Salvini da parte di cinque attivisti neofascisti, avvenuta alla fermata della metro Termini. Fortunatamente l’aggredito non ha riportato gravi lesioni e, dopo essersi medicato, ha preso parte alla manifestazione.
Daniela Violante