Non ha vinto 20-0, men che meno con un gol di testa di Zoff su calcio d’angolo, tanto per omaggiare il quarantennale di Fantozzi , ma la rimaneggiata Italia scesa in campo ieri sera a Torino contro l’Inghilterra non ha affatto sfigurato. È finita 1-1 con i three lions, in una partita dai mille significati.

L’accoglienza. Ci si è chiesti sin da subito come sarebbe potuta essere l’accoglienza dello Juventus Stadium ad Antonio Conte, e se lo scontro poco diplomatico dei giorni scorsi con la dirigenza bianconera avesse potuto incrinare ancora di più i rapporti con i tifosi della Juve. Invece è stato un tripudio : solo applausi per l’allenatore dei tre scudetti consecutivi, dall’albergo fino al triplice fischio finale, in uno Stadium che però ha mostrato parecchi spazi vuoti. Conte ha ringraziato, dichiarando conclusa la violenta polemica dei giorni scorsi con Agnelli e Marotta ed Elkann, scoppiata dopo l’infortunio di Marchisio. “Per me è un’emozione fortissima, un tuffo nel passato che non potrò mai dimenticare. L’incidente con John Elkann è un episodio già chiuso.”

La partita. L’ultima volta si sono affrontate a Manaus, lo scorso giugno, in un mondiale disastroso per entrambe le compagini. Quella volta fu l’ Italia ad avere la meglio, vincendo 2-1. A distanza di qualche mese, gli inglesi, con in più un Kane in stato di grazia, hanno ritrovato un’ Italia parecchio sperimentale, senza big e con molte facce nuove, come Soriano, Eder, Valdifiori e Vazquez. Ed i nuovi hanno risposto bene alla fiducia di Conte, senza errori dovuti alla smania di strafare. L’attacco Eder-Pellé, già sperimentato per poco nella Sampdoria, sembra compensarsi benissimo. Eder piccolo e bravo palla a terra, Pellè torre alta e massiccia, ottima per affrontare i ruvidi difensori di Sua Maestà.

È stata partita vera sin dalle primissime battute: da una parte un tiro di Parolo e poi un’incursione in area dalla fascia di Darmian neutralizzata da Jagielka, dall’altra un tiro in controbalzo di Rooney, deviato da Soriano, che si stampa sulla traversa. Per essere un’amichevole sperimentale, il ritmo è stato piuttosto sostenuto. Al 29’ Chiellini prende per un attimo il posto di Darmian sulla fascia e lascia partire un cross dal suo piede sbagliato, che però trova la testa di Graziano Pellé, il quale spizza e manda in rete un pallone sul quale Hart non può arrivare : 1-0, l’ Italia è in vantaggio. Due minuti più tardi Bonucci salva su Henderson in scivolata. Nessuna traccia nella prima frazione, invece, del tanto temuto Kane, tenuto a bada perfettamente dal trio difensivo Ranocchia-Bonucci-Chiellini. Poi possesso, buone manovre e tentativi di incursione e poco altro fino alla fine del primo tempo, senza dubbio di marca azzurra.

Il secondo tempo si riapre nuovamente con l’ Italia che attacca alla ricerca del gol del definitivo k.o. , con Eder che tenta di bissare il gol del debutto di Sofia di tre giorni prima, vanificato dai guantoni di Hart in stato di grazia, e l’erroraccio immediatamente successivo di Pellé che spreca a porta vuota sul prosieguo dell’azione. Due tiri, uno di Kane e uno di Gibbs, che colpiscono l’esterno della rete, sembrano risvegliare per un attimo l’11 di Roy Hodgson. Poi Rooney decide di caricarsi sulle spalle la squadra e parte l’offensiva inglese, con la stella dello United che inizia la sua personale sfida con Buffon, vinta però dal capitano dell’ Italia. Il portierone, però, non può nulla sul bellissimo destro in diagonale del neo-entrato Townsend, che al 34’ della ripresa pareggia il conto per i bianchi d’Inghilterra. E dire che i media britannici avevano aspramente criticato la scelta di Hodgson di convocare Townsend. Nel finale di partita, le due squadre ci provano : Antonelli, entrato nella ripresa, sfiora il raddoppio dell’ Italia con un diagonale che finisce fuori di pochissimo, Bonucci reclama un rigore su Jones e dall’altra parte Buffon vanifica l’ultimo tentativo di Kane. Tutto sommato è giusto così.

Le dichiarazioni. Ai microfoni, nel post gara, Conte ha analizzato la partita : “Il risultato è giusto, ma mi è dispiaciuto per il pareggio, avremmo potuto raccogliere di più. Sono comunque contento perché ho avuto la possibilità di vedere tanti giocatori nell’arco dei 90 minuti. Dobbiamo credere in questi ragazzi, avere pazienza e farli crescere. Ora dobbiamo cercare di dare più continuità al nostro gioco. Questi ragazzi hanno orgoglio, ci tengono alla maglia azzurra”.

L’Italia operaia di Conte

L’idea di Conte è quella di un’ Italia operaia, in cui la squadra prenda il posto di “selezione” e i gregari o i giocatori delle piccole squadre non devono essere esclusi a priori per fare posto alle star dei top club. “Valdifiori è l’esempio perfetto di quanto l’impegno di un giocatore valga più del curriculum : ha giocato un grande match,nonostante fosse all’esordio in azzurro”. Mentre non chiude la porta agli esclusi più o meno eccellenti : “Sono sempre attento a ciò che succede negli altri campionati, e non chiudo la porta a nessuno, non posso neanche permettermelo. Balotelli, Borini, Osvaldo, Giovinco non sono tagliati fuori, ma devono lanciare messaggi importanti. Una chance ce l’avranno tutti quelli che dimostreranno nel loro club e anche qui di volere la maglia azzurra”.

Fonte immagini in evidenza: repubblica.it

Fonte virgolettati: google.it/italia / gazzetta.it

Michele Mannarella

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