“Shakespeare in versi” è un lavoro dedicato ai ragazzi, assemblato da Roberto Piumini.
Il libro si compone di tre grandi opere maestre del Bardo: l’immancabile Romeo e Giulietta, l’incantato Sogno di una notte di mezza estate e Pene d’amor perdute; il forte elemento in comune spicca con caparbietà da quest’opera: l’amore.
Roberto Piumini è uno degli autori per ragazzi più amati dal pubblico e nei suoi 70 anni ha avuto modo di raccogliere tante esperienze e costruirsi un bagaglio di conoscenze che riflette ogni volta nei suoi lavori: ha ad esempio curato per Bompiani la traduzione dei Sonetti del Bardo e del Paradiso perduto di Jhon Milton.
«Questo libro non è una traduzione letterale del testo di Shakespeare – spiega Piumini – ma neppure una versione semplificata: è qualcosa di diverso. Si potrebbe definire una riduzione poetica che tiene presenti la trama, le parole e il gioco del teatro. Tutto è partito da un’operazione di scrittura per il teatro, ho giocato a fare il drammaturgo sui materiali di Shakespeare.»
Qui però non si tratta di mantenere solo la materia ma soprattutto la forma, tanto cara a Piumini: lo scrittore infatti ha lavorato con il testo originale davanti, scegliendo cosa tenere, cosa lasciare e cosa cambiare. Piumini in fatto di metrica e di poesia ha maturato una lunga esperienza ed è per questo abituato, dopo aver composto moltissime filastrocche, a dare importanza al suono delle parole.
Proprio per questa attenzione al suono, ma anche alle componenti teatrali, il libro non è solo pronto per essere letto ma anche, se si vuole, per essere declamato e interpretato. Per un ragazzo è sicuramente più divertente e coinvolgente leggere ad alta voce un libro del genere, giocare a fare gli attori e dare l’enfasi giusta a determinate frasi. È quindi questo un “libro-teatro”, come lo definisce lo stesso Roberto Piumini; questa terminologia poi è stata testata ed approvata dalle attività di LabArca, realtà teatrale fondata a Milano da Anna Bonel (che ha firmato anche un’appendice al volume dedicata a figure retoriche, mestieri e fondamenti del teatro).
Le tre opere shakespeariane rivivono così nel testo di Piumini, tra le parole rivisitate, pronte ad essere recitate su un palcoscenico immaginario, e le immagini di Giulia Tomai accompagnano la lettura per entrare ancor più nel vivo della storia.
Se chiediamo perché sia così indispensabile leggere Shakespeare sin da piccolo Roberto Piumini risponde che sono due le ragioni fondamentali: in primo luogo per creare una camera di risonanza di magia infantile, qualcosa che servirà poi come rinforzo quando i lettori, una volta cresciuti, ritroveranno un vissuto di emozioni. E l’altra ragione, che gli sta molto a cuore, è che uno dei problemi di oggi è ridare espressività alla parola, questo può accadere con il teatro ma anche all’interno di un coro: situazioni che implicano un coinvolgimento emotivo.
Fonti: Corriere della Sera – La Lettura
Daniela Diodato