Superata la paura e l’emergenza per il terremoto che ha scosso l’isola di Ischia sono in corso le verifiche degli edifici dissestati. Con grande sorpresa gli edifici costruiti con la tecnica della ”muratura beneventana” risalente all’epoca borbonica si sono rivelati molto resistenti.

Un’iniziativa totalmente gratuita è stata promossa dal presidente e vicepresidente del CFS Centro di Formazione e Sicurezza di Napoli Paola Marone e Giovanni Passaro presso l’isola di Ischia per il post-terremoto. Un gruppo di tecnici esperti tra cui Sergio Burattini, Giuseppe Auriemma, Luigi Sorrentino e Ciro Crescentini stanno fornendo consulenza per la messa in sicurezza di edifici lesionati.

Dopo le sterili polemiche dei giorni scorsi e una volta chiarito a molti che gli effetti di un sisma dipendono da tantissimi fattori, uno spunto di riflessione interessante è stato fornito dall’ottima resistenza al sisma dalla cosiddetta “muratura beneventana”, ossia un sistema antisismico ideato dagli ingegneri ai tempi della dinastia dei Borbone. Laddove presente questa tecnica antisismica ha consentito alle mura di rimanere stabili impedendo la caduta degli edifici.

Il primo utilizzo della ”muratura beneventana” risale al 1627 quando, a seguito dei danni provocati dal terremoto del Gargano, venne imposta attraverso l’emanazione di leggi apposite la ricostruzione con la tecnica della muratura mista in legno in grado di assecondare le oscillazioni sismiche. Nonostante alcuni studiosi ritengono che l’utilizzo di tale metodologia di ricostruzione post sisma sia, invece, da associare al terremoto del Sannio del 1688 essa è stata denominata ”beneventana”.

Dopo il sisma che nel 1783 scosse la Calabria meridionale provocando la morte di circa 30 mila persone nel Regno delle Due Sicilie venne imposta la costruzione di edifici con ”muratura beneventana”. Si tratta del primo regolamento antisismico d’Europa ed è incredibile che ancora oggi sia una garanzia.

Ad ogni modo, ritornando al recente terremoto che ha colpito l’isola di Ischia e dintorni, il Governo ha stanziato alcuni fondi per affrontare lo stato di calamità proclamato nei giorni successivi al sisma e, pertanto, è prevista una rapida ricostruzione che con molta probabilità avverrà utilizzando la ”muratura beneventana” nella stragrande maggioranza degli edifici crollati.

Salvatore Annona

 

 

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