Dopo tre settimane di digiuno ritornano i motori delle vetture F1, impegnate domani nella diciottesima prova del Mondiale 2014 ad Austin, in Texas. La terza edizione del nuovo Gran Premio degli Stati Uniti vedrà impegnati ancora una volta Hamilton e Rosberg nella lotta al titolo iridato, con l’inglese in vantaggio di diciassette punti sul compagno di scuderia e reduce da ben quattro vittorie consecutive. Sarà dunque questa una delle ultime due gare – insieme ad Interlagos – a separarci dall’epilogo di Abu Dhabi, dove, secondo le novità di quest’anno, verranno assegnati punteggi doppi. Dal canto suo, l’appuntamento di questo weekend, oltre a fare gli interessi dei tifosi di parte, porta in pista una piccola ventata di cambiamenti. D’altronde, si sa, quando in F1 passano tre settimane senza gare e soprattutto se queste sono le ultime di un mondiale soporifero, i piloti corrono in un contesto diverso da quello di una competizione sportiva. Anzi, come ormai da copione ultimamente, il Gp viene messo completamente in secondo piano.
I PICCOLI A CASA – Sulla griglia di partenza ci saranno quattro piloti in meno, solo 18 su 22. La nuova F1 se da un lato starà sì riducendo i consumi in termini di carburanti e nuovi propulsori, dall’altro esige dei grossi sacrifici. Come quello a cui Bernie Eccleston si sarebbe detto disposto, congedando senza ripensamenti i piccoli team dal Circus (Caso Caterham: Ecclestone dice no ai piccoli team), o quello contrario riproposto pochi giorni fa da Max Mosley.
“Non è più una concorrenza leale – ha detto l’ex presidente della FIA – il problema principale è che le grosse squadre hanno molte più risorse economiche. […] La F1 attuale dovrebbe cambiare il suo sistema relativo alla spartizione degli introiti economici tra i vari team, garantendo a tutte le squadre la stessa fetta di denaro”. Intanto Marussia e Caterham rimarranno ai ‘box‘ nei prossimi due gran premi, a meno che qualcuno non decida di rilevarle e prenderne il controllo.
“Io sono sempre stato a favore di una F1 più ecologica – continua Mosley – L’errore, però, è stato che la FIA non abbia imposto un budget-cap ai costruttori in termini di ricerca e sviluppo dei nuovi propulsori. Per un team cliente è impensabile una cifra vicina ai 15-20 milioni di euro l’anno per la fornitura delle power-unit”.
POWER UNIT- Piccolo ripasso, perché una delle più grandi modifiche al regolamento negli ultimi anni di F1 passa sicuramente di qui. I nuovi ibridi sono motori formati essenzialmente da una componente termica e da una elettrica: la prima (V6) va a benzina, ha una cilindrata di 1,6 litri e sviluppa da sola circa 600 cavalli, mentre l’elemento chiave della seconda è l’ MGU-H, un recuperatore di energia dai gas di scarico, il quale contribuisce, insieme al turbo, ad aumentare la potenza erogata dal motore. Subito regole alla mano allora, perché a farne le spese sarà il campione del mondo in carica Sebastian Vettel, che ha sostituito la sua quinta e ultima power unit dopo il Gran Premio di Sochi e ad Austin sarà costretto a partire dalla pit lane. “È una regola idiota – ha detto Seb – La gente accenderà la tv e vedrà un pilota che sta lì senza far niente. Anzi, avete per caso qualche suggerimento su come passare un sabato pomeriggio ad Austin?”.
SAFETY CAR VIRTUALE- Le novità del weekend continuano, perché nel corso di una delle sessioni di prove libere è stato sperimentato un nuovo sistema di sicurezza per i piloti. Lo hanno chiamato “Virtual Safety Car” e nelle sue funzionalità, se i test verranno accolti, dovrebbe garantire maggiore rapidità nei preavvisi di doppie bandiere gialle. Alla luce di quanto avvenuto poche settimane fa a Suzuka, infatti, si è valutata l’opzione di creare un collegamento tra i monitor sui volanti di ciascuna vettura e la direzione di gara, di modo che anche in scarse condizioni di visibilità i piloti potranno essere immediatamente avvisati di un rallentamento in alcune zone della pista. Semplicemente grazie ad una schermata dove compariranno ad alternanza i segni più o meno, che guideranno il pilota a rallentare nei tratti opportuni.
FERRARI- Difficile capire se questo finale di stagione soddisferà le aspettative dei tifosi del Cavallino, soprattutto in attesa dell’ufficialità del trasferimento di Vettel. Intanto, anche se la Red Bull sta già preparando Kvyat al grande salto verso la casa madre, la vera scossa al mercato piloti potrebbe darla la scelta della futura destinazione di Fernando Alonso. A tal proposito, sono solo voci senza fondamento quelle secondo cui l’asturiano starebbe aspettando l’ingresso in F1 di Audi, dove con Stefano Domenicali potrebbe ricostituire un vecchio binomio. D’altronde in questa settimana a Maranello si sarà parlato di tutt’altre cose, perché la notizia più sentita è che il CdA di Fiat Chrysler Automobiles, dopo la quotazione in borsa, ha autorizzato la separazione di Ferrari dal gruppo italo-americano.
Il Mondiale sta per chiudersi, il titolo si sa finirà in Germania – anche se bisogna vedere a casa di chi – ma una cosa è certa: la F1 non spegne mai i motori, nemmeno dopo Abu Dhabi.
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Nicola Puca