QUARTO – La cittadina flegrea di Quarto, ospita circa 40.000 abitanti. Fra questi, vi sono persone degne di esser chiamate tali, e persone che, purtroppo, fanno dell’inciviltà il loro modus vivendi.
Purtroppo la loro inciviltà si riversa soprattutto sul territorio, ed ecco che osserviamo la ricomparsa dei tanto odiati roghi tossici, causa di numerose malattie oltre che sintomo di ignoranza e incoerenza verso se stessi e il luogo in cui si abita.
Da qualche tempo a questa parte, la popolazione sta lanciando numerose denuncie e proteste affinchè le fiamme e i densi nuvoloni di fumo, ovviamente tossici, cessino di appestare l’aria circostante.
I roghi sono spesso appiccati nei pressi di via Campana, zona limitrofa di Pozzuoli, Pianura e Pisani. I residenti del parco “dell’Abbazia” e di via Provinciale Pianura, ogni sera sono costretti a chiudersi nelle loro abitazioni, poiché l’odore acre dei roghi è così forte, da rendere quasi possibile uscire fuori dalle proprie abitazioni. Gli abitanti di queste zone, già qualche anno fa, si trovarono a dover affrontare un rogo scoppiato dolosamente in una ex cava abbandonata adibita a discarica abusiva in un territorio di circa 5mila metri quadrati, posta sempre nelle vicinanze delle loro case, e a dover affrontare, di conseguenza, la presenza drammatica di veleni nell’aria che respiravano.
In seguito a questo episodio fu effettuato uno screening grazie al quale furono intercettate altre cinque cave del genere, che poi furono poste sotto sequestro.
Tuttavia, neanche episodi del genere evidentemente hanno lasciato un’impronta indelebile nei confronti di alcune persone, che continuano ad appiccare roghi tossici anche nelle zone di via Spinelli, nei pressi del centro commerciale Quarto Nuovo. Queste zone periferiche, col passare del tempo, sono state trasformate in vere e proprie discariche a cielo aperto, in cui, la complicità del tutto, è data dall’assoluta mancanza di vigilanza. Si spera in un intervento tempestivo delle autorità al fine di tutelare la salute della popolazione quartese.
Martina Vassallo