“TRACCE DI CULTURA”: recensione mostra “TUTANKHAMON, CARAVAGGIO, VAN GOGH” –  VICENZA, BASILICA PALLADIANA  dal 24 dicembre 2014 al 2 giugno 2015

Si è aperta a Natale a Vicenza la mostra-evento “TUTANKHAMON, CARAVAGGIO, VAN GOGH: LA SERA E I NOTTURNI DAGLI EGIZI AL NOVECENTO”, curata da Marco Goldin, che ha come protagonista la notte e la sua magia; una mostra bellissima e all’avanguardia che ha esordito con centomila prenotazioni e si annuncia quindi come una delle più viste dell’appena iniziato 2015, appena aperta non può che aumentare ulteriormente i suoi visitatori con grande soddisfazione degli organizzatori.

Non c’è mostra al mondo che, invece dei soliti tre mesi, duri sei mesi, fino al 2 giugno di questo anno; c’è quindi tempo per poter apprezzare una mostra di tale portata; non ce n’è una che allinei quattro Van Gogh, tre Caravaggio e inoltre otto incisioni di Rembrandt; dipinti di Tiziano e El Greco; Giorgione e gli Impressionisti; Klee e Mondrian; e ancora nella mostra si possono apprezzare busti marmorei dei faraoni TUTANKHAMON e MICERINO, opere di Kiefer e Bacon, in un pout-pourri incredibile per varietà di geni a confronto in una mostra esaltante che con questo suo viaggio globale rappresenta l’occhio del futuro riguardo le esposizioni, un grande avvenimento per coraggio di accostamenti.

Tutto ciò ha anche fatto storcere il naso ai puristi dell’arte che non osano mai e non amano le contaminazioni di tutta l’arte che ha attraversato i secoli. La mostra vuole rappresentare il racconto della pittura e dell’arte, il suo viaggio, la sua evoluzione, il suo trasformarsi nei secoli. La mostra espone vicinanze ardite ma che si fondono l’un l’altre, accostamenti sublimi e rivoluzionari; vicino ai 22 reperti egizi, suddivisi in tre sale tutte con un cielo stellato, troviamo un dipinto del realista Antonio Lopez Garcia, pittore spagnolo classe 1936, ritenuto, a torto o a ragione, uno dei massimi esponenti del realismo spagnolo. Troviamo ancora un dipinto di Poussin accanto a una crocifissione di Bacon, un Van Gogh vicino a un Kiefer, un Monet vicino a un Hopper. Una mostra sensoriale, una esperienza unica nel suo genere che stupisce il visitatore per i tanti nomi di fondamentale riferimento e per la sua eterogeneità. Tutte le opere hanno in comune l’argomento “NOTTURNO” che le accomuna in questa cavalcata nell’arte, in questa esperienza dell’anima.

Daniela Merola

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