È stato un 2015, quello che ci ha lasciati da poco, ricco di sorprese pronte a confermarsi come solide realtà nell’anno appena iniziato. Tanti flop della scorsa stagione diventati top e viceversa, da Higuaìn, oggetto di mercato nella sessione estiva e ora leader indiscusso del Napoli di Sarri, a Felipe Anderson, grande girone di ritorno lo scorso anno e pessimo avvio nel nuovo campionato. Passando per  Morata e Romagnoli, ombre dei fuoriclasse che l’anno scorso deliziavano il campionato. Il 2015 è terminato senza darci un campione d’inverno e regalandoci tante possibili pretendenti per la vittoria del campionato. Tante insomma le sorprese di questo avvio di stagione e di questo fine anno. Una meravigliosa stagione, mai così divertente ed intrigante. Tante anche le partite spettacolari che le nostre squadre giocheranno in Europa: basti pensare a Roma – Real Madrid e Juventus – Bayern in Champions o anche a Napoli, Fiorentina, Lazio che se la vedranno rispettivamente con Villarreal, Tottenham e Galatasaray in Europa League.  Insomma un 2016 da brividi quello che ci aspetta, ricco, speriamo, di notti magiche ed esaltanti,  aspettando di vivere un europeo che all’Italia manca ormai dal lontano 1968.

La formazione dei sogni di queste prime 17 giornate di campionato è un 3-4-3 composto da calciatori che insieme non hanno nulla da invidiare a squadre come Barcellona o  Bayern: Handanovic; Miranda, Koulibaly, Barzagli; Hamsik, Jorginho, Pjanic, Marchisio; Dybala, Kalinc, Higuaìn. Allenatore Maurizio Sarri.

Handanovic: Leader dentro e fuori dal campo. C’è tanto Samir Handanovic nel primo posto interista: lo sloveno è stato sicuramente il giocatore più incisivo della squadra nerazzurra. Salvatore dei tanti, troppi 1-0 nerazzurri. A Roma ancora imprecano ricordando il suo triplo salvataggio durante l’ultimo Inter – Roma.

Barzagli: Rientra dall’infortunio e conquista la Juve. Duttilità tipica dei grandi campioni. Andrea Barzagli prometteva bene dopo il mondiale vinto nel 2006 e oggi dopo quasi dieci anni è uno dei difensori più forti d’Europa. Terzino, centrale, libero. Barzagli è forte in qualsiasi parte del campo e in qualsiasi ruolo della difesa.

Koulibaly: Col Norwich era tutto fatto, il giocatore era pronto a fare le valigie. Una telefonata di Sarri blocca l’operazione e Kalidou diventa il difensore più in forma della Serie A. Atletismo da paura, tenuta fisica straordinaria. Koulibaly con Sarri è maturato tantissimo diventando in questo momento il difensore più completo dell’intera Serie A. Qualcosa da perfezionare c’è sempre: troppi cartellini gialli in una prima parte di campionato indimenticabile.

Miranda: Che fosse forte lo si sapeva già quando giunse in finale di Champions due anni fa con l’Atletico Madrid. Per ogni nuovo arrivato è sempre difficile inserirsi in Italia, specialmente se si è  un  difensore. Miranda con Murillo formano la miglior difesa della Serie A. Quantità e qualità.

Baselli: Il rifiuto di Valdifiori fece gran scalpore e perciò il Torino virò su Daniele Baselli dell’Atalanta. Nessuna scelta fu più giusta: da giovane promessa dell’Atalanta, Baselli diventa il punto di riferimento del centrocampo granata. È il playmaker perfetto per un gioco, come quello di Ventura, fatto di verticalizzazioni e inserimenti. Sono 4 i gol realizzati quest’anno dal gioiellino ex Atalanta e già tanti i club che lo seguono.

Pjanic: 7 gol e capocannoniere della Roma. Miralem Pjanic è l’unica nota positiva di questa Roma allo sfacelo. Gioca, corre, trova soluzioni che Dzeko puntualmente spreca e, soprattutto, pennella punizioni che, secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, nel 12,6% dei casi terminano alle spalle del portiere avversario. Un cecchino, insomma.

Jorginho: Entra al 59’ di Empoli – Napoli e da quel momento non esce più. Un giocatore fenomenale. L’esperienza nel ruolo d’incontrista con Benitez l’ha reso forse più completo. Cattivo su ogni pallone  e preciso in  ogni passaggio. Per molti il nuovo Xavi…

Marchisio: Torna lui e la Juve torna a vincere. Più importante di Pogba, croce e delizia di questa prima parte di stagione bianconera. La voglia di vincere della Juventus è raffigurata tutta nella sua determinazione. Calcisticamente non si discute: è il solito Marchisio, preciso e concreto.

Kalinic: Arrivato tra lo scetticismo generale è oggi il vice capocannoniere del campionato. Classico centravanti vecchio stile, tante sponde e tanti goal. Giocatore chiave per un gioco votato al palleggio come quello di Paulo Sousa. Nel secondo posto viola c’è tanto Nikola Kalinic.

Dybala: Da oggetto del mistero a pedina fondamentale. Impatto importante quello di Dybala per la prima volta in una big del campionato. Gioca, si sacrifica e, soprattutto, segna. Si chiude nel suo bozzolo d’inizio campionato diventando una meravigliosa farfalla nella doppietta contro l’Atalanta di fine ottobre. Dybala con i gol e le prestazioni si sta confermando l’erede di Tevez, vittorioso anche in Argentina con il Boca.

Higuaìn:  La domanda sorge spontanea: “Se con Benitez valeva  90 milioni per De Laurentiis, adesso quanti ne varrà?”. Avvio di stagione incredibile per il Pipita. 16 gol in 17 partite senza rigori contro i 17 e 18 goal realizzati in due interi campionati durante l’era Rafa. Il Pipita segna, si diverte e canta con i compagni ed i tifosi per un Napoli sempre più su, in vetta alla classifica.

Sarri: Pochi dubbi: è lui il miglior allenatore attualmente presente in Italia. Miracoloso con l’Empoli ed eccezionale con il Napoli. Se il vero saggio è quello  che rivede le proprie idee e impara dai suoi errori, allora potremmo attribuire a Sarri anche appellativo di “filosofo”. Già, perché il tecnico toscano ha una sua filosofia di gioco e una propria etica volta al lavoro. Scambi veloci, equilibrio a centrocampo e difesa alta sono la ricetta del secondo posto partenopeo e  dell’eccezionale salvezza dell’Empoli. Divertimento e allenamento sono la terapia che il tecnico somministra ai propri calciatori.

Fonte immagine in evidenza: Tuttosport

Giovanni Ruoppo

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