La notizia è di poche ore fa e di certo farà discutere molto: il giudice di Sorveglianza di Milano Beatrice Crosti ha concesso la liberazione anticipata, di 45 giorni, a Silvio Berlusconi nell’ambito dell’affidamento in prova ai servizi sociali di un anno. Scontava la pena perché condannato in via definitiva per il caso Mediaset.
Sulla questione la Procura di Milano era stata molto chiara nei mesi scorsi: Silvio Berlusconi non merita lo sconto di un mese e mezzo, ma deve espiare l’intero anno di affidamento ai servizi sociali. Non passarono inosservati gli attacchi alla magistratura e per questo, secondo la Procura di Milano, il condannato Silvio Berlusconi avrebbe dovuto scontare tutta la pena, fino all’ultimo giorno.
L’istanza di ridurre la pena è arrivata lo scorso 7 gennaio, quando lo stesso Silvio Berlusconi scriveva: “Il progetto rieducativo si è arricchito dello svolgimento dei lavori di pubblica utilità (…) da cui ha accolto con entusiasmo uno spunto di riflessione sulla condizione degli anziani”.
Il caso Mediaset, per cui fu condannato riguarda la compravendita dei diritti televisivi e cinematografici con società statunitensi per 470 milioni di euro delle reti di Berlusconi e risale al 2003. Secondo quanto scritto nel verdetto della Cassazione, gli acquisti fatti da Fininvest sono stati fatti attraverso società off-shore, le quali hanno rivenduto i diritti con una maggiorazione di prezzo a Mediaset con lo scopo di aggirare il fisco italiano. Come scrive Repubblica, ci sono voluti 10 anni di indagini prima della condanna definitiva.
Il Tribunale, comunque, anche se dovesse dichiarare estinta la pena principale e quelle accessorie, tra cui l’interdizione dai pubblici uffici, per la validità della Legge Severino, Silvio Berlusconi resta incandidabile.
Intanto il leader (incriccato dall’ultima vicenda sul Quirinale), parteciperà domani alla cerimonia di insediamento del nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Secondo il protocollo sono previste le presenze delle alte cariche dello Stato, ma anche dei leader e segretari delle forze politiche e quindi anche di Berlusconi.
Redazione