Finisce 3-1 il posticipo della 24esima giornata di Serie B che ha visto lo Spezia ospitare la Salernitana allo stadio Picco.
Era un’impresa difficile, ma sicuramente non impossibile quella di espugnare uno stadio ostico come il Picco di La Spezia. E i ragazzi di Torrente ci erano quasi riusciti, salvo poi palesare nuovamente tutte le vecchie deficienze che hanno caratterizzato il cammino dei granata fin qui. Un ritrovato Massimo Coda, che ha aperto le marcature al minuto 64′ con un imperioso stacco di testa, non è bastato alla Salernitana per chiudere la pratica e dare continuità dopo la bella prestazione offerta contro il Brescia. Ci hanno pensato al 67′ Vignali, al 78′ Calaiò su rigore e, all’88’, l’ex Sciaudone a firmare la remuntada che ha affondato la compagine del Presidente Lotito. Finanche la presenza in campo del talismano Bernardini che non ha demeritato più di tanto, non è stata utile alla causa. Il gioco continua ad essere confuso, senza senso.
Ronaldo, che contro il Brescia aveva illuminato l’Arechi con giocate di fino come il lancio per Coda, è andato in affanno a causa della mancanza di aiuti da parte dei suoi compagni di reparto che non hanno affatto brillato per rendimento. Tra le new entry, date le prestazioni deludenti di Zito, che ha provocato il rigore trasformato da Calaiò per il 2-1 e che è sembrato in evidente difficoltà fisica, e Ceccarelli, anch’egli in difetto nei confronti di un Situm che è riuscito più volte a battere a rete, l’unico che è sembrato più consistente è sembrato Oikonomidis. Il talentuoso attaccante Australiano arrivato in prestito dalla Lazio non è stato decisivo come la scorsa giornata in fase offensiva, ma ha meritato sicuramente per il suo sacrificio in fase di ripiegamento.
Colui che, più di tutti, sembra essere capitato per sbaglio in mezzo al campo è, però, Denilson Gabionetta. Questo Gabionetta sembra l’alter ego uscito male di quel fenomeno ammirato durante le prime 5 giornate: inconsistente, estraneo alla manovra, sfaticato e chi più ne ha più ne metta. Questa doveva essere la stagione della sua consacrazione ad un livello più elevato, ma l’attaccante di Campinas sta solamente dimostrando il perché non è mai riuscito a fare il salto di qualità verso il calcio che conta. Gran parte delle colpe per quest’ultima disfatta sono da far ricadere su di lui. L’inferiorità numerica, dovuta alla sua espulsione, ha pregiudicato quella che sarebbe stata una vittoria importante per il morale e per una risalita verso la salvezza che, comunque, anche ora non sembra particolarmente impossibile. L’ostinatezza con cui Torrente continua a impiegarlo, senza capire che magari sarebbe positivo per il giocatore e per la squadra farlo stare fuori per una o due gare, è esasperante, e allo stesso tempo è inspiegabile il fatto che Donnarumma venga sempre lasciato a scaldare la panchina, per poi impiegarlo solo nell’ultimo quarto d’ora. Il tecnico granata è in evidente difficoltà e non sa più come riprendere in mano una squadra lasciata in balìa di se stessa già da un po’ di tempo. Dalla dirigenza arriva la voce che Torrente verrà confermato, mentre i tifosi continuano a storcere il naso chiedendo il ritorno di Menichini, colui che l’anno scorso ha trascinato i granata alla promozione.
Vincenzo Marotta