Nel settembre del 2017 l’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) pubblicava un report in cui si sottolineava il ritardo dell’Italia rispetto agli impegni presi nel 2015, anno in cui il nostro Paese assieme ad altri 192 Paesi facenti parte delle Nazioni Unite sottoscrisse l’Agenda 2030 dell’Onu. Questa prevede 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sgds): dall’eradicazione della povertà e della fame alla riduzione delle ineguaglianze all’interno di e fra le Nazioni, dalla lotta al cambiamento climatico al garantire modelli sostenibili di produzione e consumo.
Pierluigi Stefanini, presidente dell’ASviS ha spiegato: “Il rapporto conferma che, sebbene crescano nel mondo la consapevolezza della necessità di cambiare modello di sviluppo e le iniziative che spingono verso questa transizione, l’Italia è ancora molto distante da una condizione di sostenibilità economica, sociale, ambientale e istituzionale.”
E’ per questo motivo che l’Alleanza si è appellata a tutti i partiti e i movimenti politici in corsa per le elezioni del 4 marzo chiedendo loro di inserire 10 punti nei loro programmi elettorali. A questo proposito il dell’ASviS Enrico Giovannini sta incontrando i leader delle varie forze politiche presentando loro le proposte dell’Alleanza.
Lo stesso Giovannini ha affermato che: “In un’epoca di sfide globali e di grandi cambiamenti, è necessario rendere esplicita nei programmi politici una chiara visione del futuro, come raccomandato anche dal Presidente della Repubblica. L’Agenda 2030 riconosce che tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile – economica, sociale e ambientale – sono ugualmente importanti. Purtroppo l’Italia non è su un sentiero di sostenibilità e non possiamo più perdere tempo: la prossima legislatura sarà quindi decisiva per cambiare direzione e realizzare un duraturo miglioramento delle condizioni economiche, sociali e ambientali del Paese”
Le proposte, di seguito elencate, nascono dai gruppi di lavoro (Gdl), lo strumento principale per le attività dell’Alleanza a cui attualmente sono iscritti ben 300 esperti delle diverse organizzazioni aderenti. L’ASviS chiede alle forze politiche di impegnarsi a:
- inserire nella Costituzione il principio dello sviluppo sostenibile, come già fatto da diversi paesi europei;
- dare attuazione a una efficace Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile orientata al pieno raggiungimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, da realizzare con un forte coordinamento della Presidenza del Consiglio;
- promuovere la costituzione, all’interno del futuro Parlamento, di un intergruppo per lo sviluppo sostenibile;
- rispettare gli Accordi di Parigi per la lotta ai cambiamenti climatici e ratificare al più presto le convenzioni e i protocolli internazionali già firmati dall’Italia sulle altre tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile;
- trasformare il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile, così da orientare a questo scopo gli investimenti pubblici;
- definire una Strategia nazionale per realizzare un’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile che si affianchi a quella già esistente per le aree interne, rilanciando il Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane;
- istituire, nell’ambito della Presidenza del Consiglio, un organismo permanente per la concertazione con la società civile delle politiche a favore della parità di genere;
- coinvolgere la Conferenza Unificata per coordinare le azioni a favore dello sviluppo sostenibile di competenza dello Stato, delle Regioni e dei Comuni;
- raggiungere entro il 2025 una quota dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo pari allo 0,7% del Reddito Nazionale Lordo, coerentemente con gli impegni assunti dall’Italia di fronte alle Nazioni Unite;
- operare affinché l’Unione Europea metta l’impegno per attuare l’Agenda 2030 al centro della sua nuova strategia di medio termine.
E’ innegabile che stiamo vivendo in un’epoca in cui l’uomo ha modificato l’evoluzione della natura sulla Terra. Paul Crutzen, premio Nobel per la chimica, ha definito quest’epoca con il nome di Antropocene ovvero quel periodo geologico in cui l’ambiente terrestre è profondamente condizionato dall’impatto delle attività umane. E’ per questo motivo che lo sviluppo sostenibile diventa necessario. Si auspica che l’appello dell’ASviS rappresenti per le forze politiche a cui è rivolto non solo una proposta su cui fare mera campagna elettorale, ma una possibilità concreta di cambiamento.
Marco Pisano