L’altroieri pomeriggio si è tenuta ad Afragola l’iniziativa “La verità illumina la giustizia” seguendo un po’ quello che è stato il percorso culminato il 21 Marzo scorso con la Giornata della Memoria e dell’Impegno svoltasi a Bologna. Un momento di riflessione, quindi, ma anche di rinnovamento. Memoria e Impegno sono per Libera strettamente collegati e conseguenziali. La memoria delle vittime innocenti delle Mafie funge da carburante per tutti noi affinché possiamo batterci per far sì che non ci siano più morti innocenti, che il lungo elenco smetta di aggiornarsi anno per anno e mese per mese.

Ieri, allora, abbiamo creato un piccolo momento nel quale fare memoria, riflettere e capire come impegnarsi in modo efficace. Non c’era sicuramente il pubblico tipico delle manifestazioni più seguite ma le persone intervenute erano coinvolte, partecipi e interessate. Tutto questo grazie agli studenti degli Istituti Superiori di Afragola, nelle figure dei rappresentanti d’Istituto che si sono messi in gioco al nostro fianco.

Ci sono state riflessioni della Referente del Presidio, Maria Saccardo; dell’Assessore all’Igiene Urbana e allo Sport, Salvatore Iavarone; della Dirigente dell’ISIS “Emilio Sereni” di Afragola.

E poi tante esibizioni artistiche che hanno coinvolto gli studenti dell’ISIS “Emilio Sereni”, il Liceo Scientifico “Filippo Brunelleschi” e l’Istituto “Sandro Pertini”. Interessanti e importanti sono stati gli interventi degli Scout del Clan “La Fenice” e dell’Associazione Don Peppino Diana che ormai da tempo collabora con il Presidio.

C’è sempre il rammarico per la poca gente accorsa, non che ci interessino i numeri. Il problema è un altro. Molto semplicemente ricordare è sempre una scelta. Una scelta basata sui valori, sui princìpi, sugli interessi dei gruppi sociali che decidono, che hanno più potere. È così, allora, che le società decidono chi ricordare e in che modo ricordare. Cogliendo questa problematica possiamo capire quale deve essere la nostra missione e quale deve essere il nostro obiettivo. Non abbiamo l’esigenza di far numeri altisonanti ma sentiamo la responsabilità di raggiungere più persone possibili attraverso le nostre idee e i nostri valori.

Dire che l’illegalità è perdente, denunciare il clima di inciucio rispetto agli affari illegali, denunciare una classe politica che quando non è connivente è assente. Chiedere che vengano rispettati i diritti delle persone, fondamentali per liberarci dal potere incredibile della criminalità organizzata. Denunciare il tentativo patetico, come detto anche da Maria Saccardo, della camorra locale di riabilitarsi attraverso una vasta campagna culturale e comunicativa.

E allora ci aspetta un bel lavoro, dal punto di vista del lavoro legislativo ma anche e forse soprattutto dal punto di vista culturale e sociale. Solo attraverso la condivisione di altri valori potremo arrivare al punto che l’intera città si fermi per ricordare chi innocentemente è morto e condanni senza appello quelle mani bastarde che hanno operato.

Questo è l’unico processo che ci permetterà di arrivare al ricordo condiviso di figure come quella del Maresciallo Gerardo D’Arminio, già Comandante della Stazione dei Carabinieri di Afragola ed ucciso dall’ultimo dei fratelli Moccia, nella piazza principale del comune Afragolese il 5 Gennaio del 1976.

L’iniziativa di ieri, quindi, può essere considerata una grande serata per rendere la nostra rete più forte, capace di affrontare il duro lavoro quotidiano.

Giuseppe Delle Cave
Libera Afragola-Casoria presidio “Gerardo D’Arminio”

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