Un tale di nome Giambattista Vico, a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, affermava che la storia era fatta di ‘’Corsi e ricorsi storici’’ secondo cui i fatti si ripetevano nelle stesse modalità in maniera ciclica.

E questa teoria del filosofo napoletano sembra proprio calzare a pennello con i fatti accaduti recentemente sulla ridente isola d’Ischia. Di pochi giorni fa la notizia che il sindaco Ferrandino è stato arrestato per aver intascato mazzette di 330mila euro per la metanizzazione dell’isola. A questo punto non possono che tornare alla mente, con un po’ di ribrezzo, le vicende di Tangentopoli, che proprio ultimamente la serie ‘’1992’’ si sta impegnando a riproporre, in maniera sicuramente romanzata in stile Gomorra, al pubblico Italiano.

Ed è stato proprio Luigi Di Maio, vicepresidente della camera e deputato del Movimento 5 Stelle ad associare i fatti accaduti ad Ischia con i fatti accaduti 23 anni fa. “Per fermare l’ennesima tangentopoli italiana bisogna mettere le mani nelle cooperative” afferma Di Maio che su Facebook ha annunciato che questa mattina si sarebbe recato in procura ricordando che già ieri una delegazione del M5S ha incontrato il Procuratore Nazionale Antimafia Roberti per chiedergli un’indagine coordinata a livello nazionale sulle cooperative legate ai partiti.

Intanto l’ex sindaco di Ischia, sollevatosi Martedì dall’incarico, è stato anche sospeso dal PD, cosa che in ottica elezioni non fa certamente bene all’immagine del partito stesso, e a tal proposito si è pronunciato anche l’imperatore – come viene chiamato nella rubrica a lui dedicata su ‘’Striscia la Notizia’’ -, Vincenzo De Luca, candidato alla carica di governatore della Campania con il PD. Con rammarico l’ex sindaco di Salerno si pronuncia sulla questione Ferrandino sostenendo ‘’chi ruba nel nostro partito è colpevole tre volte perché tradisce la legge; tradisce il partito; tradisce la povera gente. Detto questo, auguro al sindaco di Ischia, Ferrandino, di uscire presto e a testa alta da questa storia’’.

De Luca, inoltre, non ha perso occasione per pronunciarsi in merito alle vicende che lo vedono protagonista in vista delle elezioni imminenti. Qualora dovesse raggiungere la carica ambita di presidente della Regione sarebbe sottoposto a sospensione per effetto della legge Severino e a tal proposito gli è stato chiesto se questa situazione non gli abbia mai fatto pensare ad un possibile passo indietro nella sua azione politica. “Dovrei fare un passo indietro? Mille passi in avanti, invece“.

 

Fonti: napoli.repubblica.com

Vincenzo Marotta 

Politologo, storico, filosofo, economista, giurista. Sono il tipico laureato in Scienze Politiche: un po' di tutto ma nulla in particolare. Scrivo di sport per non scontentare nessuna delle mie molteplici anime.

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