Ami Napoli e nonostante le sue mille contraddizioni hai deciso di non lasciarla? Dillo con una foto!

È questo il tema di “Io non vado via”, concorso fotografico lanciato dall’associazione Studenti contro la camorra. Un modo per rispondere alla domanda “Perché resti?” attraverso le foto scattate da chi Napoli la vive quotidianamente, pur tra le tante difficoltà, perché a volte, come dice una canzone, “Ce vo’ cchiù coraggio a restà”.

“La Campania è una terra in cui molte persone urlano ai quattro venti: ‘Fujitevenne’, certi che l’unico modo per salvarsi sia andare via, per questo ci sembra fondamentale dare voce a tutti quelli che invece hanno deciso di restare – dice Giuseppe Ruocco, presidente di Studenti contro la camorra – L’obiettivo è sottolineare come ci siano tante persone per le quali Napoli resta ancora l’unico posto da poter chiamare casa. Che sia un panorama, una persona, una pietanza, il mare, c’è qualcosa che le lega indissolubilmente a questa città e noi vorremmo che chiunque senta questo legame lo renda pubblico, così da rispondere in modo semplice e genuino alla rassegnazione e alle lamentele che spesso si sentono”.

Partecipare è semplice, basta armarsi di fotocamera e mandare la propria foto alla pagina facebook STUDENTI CONTRO LA CAMORRA, dove è possibile trovare regolamento e premi, entro il 16 luglio. Non è prevista alcuna quota di iscrizione, nè limiti di età.

Un’iniziativa che ben si sposa con l’attività dell’associazione, impegnata a diffondere la cultura dell’antimafia attraverso azioni di sensibilizzazione rivolte soprattutto alle fasce più giovani della popolazione, lavorando assiduamente anche nelle scuole. Continua Giuseppe: “Come volontari dell’associazione ci impegniamo tutti i giorni per affermare che un cambiamento è possibile. Tuttavia, perché questo cambiamento si realizzi è necessario il contributo di tutti, di tutti quelli che hanno ancora la forza di lottare per il bene della propria terra, di tutti quelli che hanno deciso di dire: Io non vado via. Per lottare bisogna restare e chi resta lo fa per un motivo, un motivo che vogliamo far conoscere in modo tale da far capire che c’è ancora qualcosa per cui lottare, ma, soprattutto, che ci sono persone che ci credono ancora”.

Giulia Tesauro

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