Alla vigilia della sedicesima votazione per l’elezione dei componenti della Consulta, si sta finalmente per arrivare allo sblocco dell’impasse. Infatti, dopo una lunga trattativa tra i componenti dei gruppi politici parlamentari, che ha creato un ingorgo nell’agenda delle Camere, pare si sia finalmente trovato l’accordo per eleggere Luciano Violante, in quota PD, e Ignazio Francesco Caramazza, in quota Forza Italia.
Pare che questa mattina i capogruppo di PD e Forza Italia abbiano dato una chiara indicazione di voto, a favore di Violante e Caramazza. Quest’ultimo ha scavalcato Donato Bruno, candidato precedentemente in rappresentanza di Forza Italia ma che aveva creato non pochi malumori all’interno del partito, e dovrebbe essere eletto con l’aiuto del Partito Democratico.
Il senatore di Forza Italia, Donato Bruno, che a questo punto matiene solo il ruolo di relatore per la legge elettorale, già ieri aveva fatto sapere di essere disposto a fare un passo indietro, accettando un’eventuale decisione di esclusione da parte di Berlusconi. “Per me decide Berlusconi”, ha detto il senatore quando si faceva largo l’ipotesi di una sua sostituzione con Caramazza.
Si sblocca quindi l’impasse sulla Consulta, che troppo tempo ha sottratto tempo ai lavori del Parlamento. A riprova che la votazione di oggi potrebbe essere quella giusta, c’è la decisione congiunta di Boldrini e Grasso di rinviare la seduta del CSM per l’elezione di un componente laico. Infatti, in una nota congiunta, i presidenti dei due rami del parlamento hanno fatto sapere che la seduta, prevista per questo pomeriggio, è spostata a data da destinarsi per dar precedenza al voto delle camere sui componenti della consulta. L’annuncio arriva dopo la mancata convalida dell’elezione dell’avvocato Teresa Bene, che ha creato non poche polemiche negli ambienti giuridici.
Francesco Di Matteo