La recente normativa proposta dalla Commissione Europea, relativa alla libera circolazione dei dati non personali, rappresenta a detta del CISPE (Cloud Infrastructure Services Providers in Europe) un grandissimo passo avanti nella realtà cloud europea. Ci troviamo quindi di fronte ad un intervento istituzionale all’interno del mercato web, un elemento in costante crescita che necessita sempre di più di un qualche tipo di regolamentazione capace di far chiarezza e di mettere dei paletti ben precisi.
Il commento CISPE sulla nuova normativa
“La normativa proposta dà una spinta importante ai piani comunitari per creare un singolo mercato digitale pienamente integrato, eliminando le limitazioni alla circolazione internazionale dei dati si favorisce la crescita aziendale e si creano posti di lavoro e, finalmente, anche le aziende nei Paesi membri dell’UE potranno beneficiare di un mercato interno che abbia la stessa scala di quello statunitense o cinese. Tuttavia, alcune domande rimangono ancora senza risposta. Innanzitutto, è essenziale definire in modo puntuale le eccezioni al principio di libera circolazione in termini di ‘sicurezza pubblica’ e di armonizzare la classificazione dei dati in tutta l’UE. La sicurezza rimane un corollario essenziale per promuovere la libera circolazione dei dati. Il CISPE auspica anche un approccio armonizzato che incentivi la fiducia nei confronti dei servizi cloud tramite una protezione adeguata delle aziende e dei loro dati, un approccio in linea con l’iniziativa europea per il cloud sicuro, attivamente sostenuta da Paesi come Francia e Germania.”
Sicurezza nel cloud
Viene quindi stabilito a livello europeo un codice di condotta da adottare per quanto riguarda protezione dei dati e libera circolazione. Un passo in avanti verso una regolamentazione di un mercato dove, fino ad adesso, non vigeva alcuna legge precisa. La normativa rende quindi tutto più chiaro, dando vita allo stesso tempo a veri e propri standard qualitativi che permetteranno di far crescere il mondo cloud e far andare avanti le realtà più meritevoli e sicure.
Cloud e portabilità dei dati
Il dialogo in corso sulla proposta è comunque ancora agli inizi. Il CISPE ha infatti invitato a effettuare una serie di valutazioni relative ai costi dell’adeguamento alle normative, in particolare per quanto riguarda la portabilità dei dati. Si parla quindi di garanzie in caso di bancarotta e di tutta una serie di elementi che vadano a supportare le imprese anziché affossarle.
Ci si muove quindi verso un cloud sicuro, dove saranno imposti elevati sistemi di difesa della privacy, facilitati anche dall’aiuto delle istituzioni. Nello stesso tempo è però ancora da mettere in chiaro quali saranno i dati non personali che si desidera condividere. Le parole d’ordine della nuova normativa sono comunque libera circolazione e sicurezza.
Quello che si preannuncia è quindi un mercato globale più integrato anche in Europa, un mercato digitale che va sempre di più ad assomigliare a quello USA o a quello cinese.
Cosa cambia per gli utenti dei servizi cloud
Per l’utenza la normativa è sicuramente un elemento positivo. Una maggiore attenzione alla realtà cloud porta infatti maggiore sicurezza, uno standard qualitativo e una serie di possibilità per una tecnologia che sembra non conoscere limiti.
Attraverso la regolamentazione, l’utenza avrà quindi maggiori sicurezze e il cloud, anche nel nostro Paese e in Europa, riuscirà ad ottenere quel ruolo che già svolge nel mondo, rallentato da una certa diffidenza da parte dell’utenza nostrana.