Giovanna Nina Palmieri è conosciuta dal grande pubblico principalmente per il ruolo di inviata de ”Le Iene” anche se sono molti i programmi a cui ha ha preso parte sia da autrice che da conduttrice. Come si legge nella sua biografia durante gli studi universitari collabora con diverse testate giornalistiche e radiofoniche fino ad arrivare alla TV grazie ad uno stage presso la redazione di BluNotte-Misteri Italiani. È la realizzazione di un sogno; ancora oggi dice che da grande avrebbe voluto essere Carlo Lucarelli.
In seguito firma come giornalista dei servizi per Ballarò e, come autore/filmmaker, ben tre edizioni di Invisibili, condotto da Marco Berry. La sua esperienza più importante resta, però, quella de ”I viaggi di Nina”: docusoap interamente girata da lei e dedicata a donne lesbiche, donne soldato, donne che hanno scelto di fare l’escort. Realizza anche servizi per Speciale Tg1 e per ”Le Iene’‘ senza andare mai in video fino al 2010, quando decide che è il momento di metterci la faccia e fa un provino per ”Sex education show”; il programma di Cielo TV affrontava il tema del sesso con e attraverso gli Italiani. Nina in quel momento è anche alle prese con la pubblicazione del suo libro ”Ragazze che amano Ragazze” edito da Mondadori.
Ecco i servizi di Nina(con link) più toccanti andati in onda a ”Le Iene” quest’anno:
-Grace ama Grace: la storia di una coppia di lesbiche che si amano da una vita.
-Gaza: la prigione a cielo aperto: Nina trascorre dei giorni con una famiglia che vive sulla striscia di Gaza.
-Diamo un nome alla malattia di Claudia: la storia di Claudia, della sua famiglia e della sua rarissima malattia.
Abbiamo avuto la possibilità di approfondire questi argomenti con lei oltre che di affrontarne tanti altri; questo è quello di cui abbiamo parlato:
Nella tua carriera da giornalista hai affrontato i temi più diversi come il sesso, l’omosessualità o la guerra. C’è qualcuno di questi che preferisci?
Prima di tutto bisogna dire che tutti gli argomenti sono importanti per me nel momento in cui mi incuriosiscono.
Si cerca di affrontare le storie e le persone con cui si entra in contatto in modo diverso sforzandosi di contestualizzarle; ad esempio quando sono stata a Gaza, ho cercato di entrate nel contesto familiare, infatti, il nostro non è stato un reportage di guerra. Non mi hanno insegnato come si chiama questo tipo di giornalismo a scuola, è il mio modo di approcciare.
Ho sempre cercato di passare attraverso le esperienze delle persone per raccontare il loro mondo e il modo in cui lo vivono, dato che loro lo conoscono meglio di me. É quello che ho fatto sempre e continuo a fare in tutti i miei lavori da Invisibili passando per Viaggi di Nina a oggi.
Hai affrontato spesso l’argomento dell’omosessualità sia nel tuo libro che nei vari programmi con cui hai collaborato. C’è un modo diverso di affrontare l’argomento in Italia? Che differenza c’è tra le coppie gay italiane e quelle straniere come quella di Grace e Grace che ci hai mostrato nel tuo servizio?
Questo sì, ti direi delle cose ovvie: siamo il paese che ospita il Vaticano e per le coppie omosessuali italiane è tutto più difficile. Noi italiani ci mettiamo più tempo a metabolizzare qualcosa di diverso dalle nostre abitudini culturali e sociali; credo e spero che le cose possano cambiare e a me sembra che ci siano delle buone possibilità grazie anche a Papa Francesco il quale ha mostrato una maggiore apertura mettendosi contro, forse, mezza Chiesa.
L’atteggiamento delle persone nei confronti dello loro diritto è lo stesso in Italia, Francia o in America.
Il servizio ‘‘Grace ama Grace” è stato ripreso da un documentario girato da un’ ”altra Nina”, purtroppo non ho avuto l’occasione di conoscerle di persona ma posso parlarti delle coppie omosessuali italiane, spesso anche con figli,che fanno più fatica rispetto a quelle di altre nazioni: a loro non manca una grande forza di volontà. Va ricordato che non era mai successo che nella tv generalista italiana ci mettessero la faccia, questa è stata una battaglia vinta anche per loro.
Il tuo servizio sulla striscia di Gaza è stato uno dei più belli degli ultimi anni. È stata l’esperienza più forte della tua vita? Hai mai avuto paura?
Sì, è stata l esperienza più forte della mia vita dal punto di vista umano e professionale; ero stata in Libano ed in Kosovo ma mai mi era capitato di vedere e vivere qualcosa del genere. Solo per farti un esempio: non dimenticherò mai, il terribile odore che ho sentito a Gaza anche se lo stesso è stato messo in dubbio da chi ha criticato il mio pezzo ma a me è rimasto dentro. È stato pesantissimo ma non ho mai avuto paura; è una cosa un po’ strana da spiegare ma quando sei in queste situazioni l’adrenalina prende il sopravvento: in Libano scoppiò una bomba sotto l’albergo ma io di quel momento ricordo solo un fortissimo rumore: ero così presa che non mi sono resa conto del pericolo che c’era attorno a me: l’ultima cosa a cui pensi è ad avere paura, non ne hai il tempo..
Devo dire che a Gaza sono arrivata il giorno dopo il ”cessate il fuoco” quindi il clima di tensione si sentiva ma non come l’hanno avvertito i miei colleghi che sono stato lì prima, il problema in quelle zone di guerra è che tutto può cambiare da un momento all’altro. Io volevo arrivare prima ma purtroppo ci sono stati problemi burocratici che non hanno permesso al mio collaboratore di partire.
C’è qualcosa che non avete potuto mostrare in tv?
Abbiamo mostrato tutte le cose più importanti ma, per motivi di tempo, abbiamo dovuto tagliare qualcos’altro di cui siamo in possesso. Stiamo cercando di mettere tutto insieme in una versione più lunga che non so se mai riusciremo a montare.
Uno dei tuoi servizi più emozionanti riguarda Claudia e la sua rara malattia. Cosa siete riusciti a fare concretamente per lei? Siete davvero così amiche come sembra dal servizio?
Non ti posso dire troppe cose ma torneremo a disturbare Claudia quando ci saranno delle risposte più concrete.
Claudia sta facendo tanti percorsi di analisi e ultimamente ha fatto una visita a Bologna da un medico che ci ha contattati; in molti si sono offerti di darle una mano in qualsiasi modo ma quello che interessa alla sua famiglia è trovare una risposta da chi conosce e può guarire questa malattia.
Tutte le risposte di aiuto che meritavano attenzione le abbiamo analizzate e fatte giungere ai genitori, adesso saranno loro a scegliere come muoversi. L’obiettivo era quello di far arrivere il messaggio a più persone possibili e ci siamo riusciti, è arrivato in Giappone! Noi abbiamo fatto un’ accurata selezione anche perché non sono mancati i mitomani e le pseudo cantanti che ci hanno chiesto di utilizzare l’immagine di Claudia per farsi pubblicità in cambio di una ipotetica raccolta fondi (ciaooooo!).
Il video del servizio è stato condiviso ben 22 milioni di volte, forse è un record per un video italiano; noi speriamo di avere delle notizie positive per Claudia e per la sua famiglia.
Riguardo al nostro rapporto noi siamo amiche non tanto per merito mio, ma suo, è impossibile non farci amicizia, è una ragazza speciale e simpaticissima.
Quale dei tuoi tanti lavori pensi ti abbia formato di più? Ce n’è uno a cui sei più affezionata?
I ”viaggi di Nina” sono il mio figlio unico! È un programma che ho fatto da sola con la supervisone del mio grande maestro Claudio Canepari che è un genio del racconto, ha realizzato tanti bellissimi documentari e docureality sia per la RAI che per Mediaset.
Sotto la sua supervisione ho fatto dei viaggi e ho incontrato persone che mi hanno dato tanto: coppie omosessuali, donne che hanno deciso di fare le escort quando ancora questo lavoro non era così famoso e donne soldato. Andavo in giro da sola e dicevo di essere la Giovanni Soldini della tv, facevo le mie regate che potevano durare anche mesi: per fare una puntata da 45 minuti ci potevo mettere anche 3 mesi.
E’ la cosa di cui vado più fiera e quella che vorrei tornare a fare, io sono quella roba lì, io voglio prendere la mia telecamera ed attaccarmi alle persone.
Come sei diventata ”iena” e come ti trovi? C’è qualcuno con cui hai legato di più ?
Non ho deciso io di fare la iena, negli anni passati ho fatto l’autrice non andando in video ma ho collaborato a molti servizi, è la mia seconda famiglia! Ho un fantastico rapporto con tutti in particolare con Giulio Golia, Enrico Lucci, la ”iena” Cisco e Nadia Toffa con cui condivido la stessa stanza in redazione. Siamo una bella famiglia con tutti gli ”scazzi” tipici di queste dato che in fondo siamo ”iene” e non un gruppo di panda!
Mi trovo bene e c’è un bel clima, è un posto figo, lavori con gente figa e brava; nella tv generalista che sta diventato un vecchio dinosauro credo che le iene facciano la loro porca figura!
A cosa stai lavorando ora? Qual è il tuo progetto più imminente?
Quello a breve termine riguarda il programma ‘‘Xlove’‘ di cui avrete sentito parlare: andrà in onda a partire dal 7 gennaio per tre settimane su Italia1 : parleremo di amore, sesso e sentimenti.
Stiamo lavorando molto e con affanno dato che si tratta dello stesso team attualmente impegnato con ”Le Iene”.
Fabio Palmiero