La scorsa estate la lotta contro l’Ebola sembrava essere arrivata ad una svolta decisiva con il vaccino VSV-Ebov.
Oggi, a pochi mesi di distanza, ci sono altre notizie che fanno ben sperare:  un gruppo di ricercatori dell’azienda biofarmaceutica libanese Adimab, specializzata in anticorpi, e di altri istituti di ricerca, come lo Scripps Research Institute e lo  Us Army Medical Research Institute of Infectious Diseases (Usamriid), ha isolato nuovi anticorpi dal plasma di un paziente sopravvissuto ad un’epidemia di Ebola, verificatasi nel 1995 a Kikwit, nella Repubblica Democratica del Congo.
Lo studio è stato pubblicato il 25 febbraio 2016 sulla rivista Science: esperimenti condotti sul sangue di topi sembrano rivelare che le proteine mAb100 e  mAb114 siano  particolarmente efficaci nella neutralizzazione del virus Ebola.

I punti di svolta

La novità più importante non è quella di aver scoperto anticorpi naturali, ma di aver isolato quelli più efficaci. Durante l’ultima epidemia, infatti, era già stato somministrato a più di 80 pazienti un cocktail di anticorpi, lo ZMapp, che aveva però causato numerosi effetti collaterali (febbre, palpitazioni, sfoghi cutanei) a causa della necessità di somministrarlo in dosi elevate. Inoltre il tasso di sopravvivenza non si era dimostrato particolarmente incoraggiante. Probabilmente la presenza di anticorpi aspecifici in ZMapp generava una diluizione dell’azione immunitaria di quelli specifici contro il virus Ebola.
I ricercatori, questa volta, hanno analizzato i linfociti B, deputati alla produzione di anticorpi, alla ricerca degli anticorpi più specifici. Sono stati isolati più di 300 anticorpi e solo 10 sono risultati attivi contro il virus Ebola. Fra questi, mAb110 e mAb114 portano ad un tasso di sopravvivenza del 100%.
Inoltre, mAb114 risulta efficace anche quando somministrato come monoterapia a cinque giorni dall’infezione.

Il target degli anticorpi

Entrambi  gli anticorpi agiscono legandosi ad una glicoproteina virale che media il legame del virus alle cellule bersaglio (cellule endoteliali, fagociti mononucleati ed epatociti).  Nel normale ciclo vitale del virus, un anello (loop) della glicoproteina viene tagliato prima che il virus entri nelle cellule.

mAb100 previene il taglio del loop, mentre mAb114 resta legata alla glicoproteina in seguito al taglio, prevenendo  l’interazione con il recettore cellulare.

Elisabetta Rosa

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