CASALNUOVO – Gabriele Aiello e Vincenzo Tosti, sono abitanti della Terra dei Fuochi, zona della periferia di Napoli devastata dall’inquinamento, e sono anche i promotori del movimento nazionale contro l’inquinamento ambientale “C’Ata Accis’ ‘a Salute”.
I due,sono stati denunciati in seguito ad alcune dichiarazioni contro la Comasa, rilasciate durante la manifestazione a Casalnuovo dello scorso 13 febbraio.
La denuncia però non ha affatto fermato Vincenzo e Gabriele e tutte quelle persone che hanno sostenuto gli stessi.
Così l’Unione degli Studenti di Napoli e provincia, insieme al movimento c’At Accis a Salut ha elaborato un documento, accompagnato da una fotopetizione di solidarietà verso Gabriele e Vincenzo.
Ecco il testo completo del documento:
”Nascere in una terra martoriata dall’ inquinamento non deve essere facile, tantomeno se di quella terra sembrano essersene dimenticati tutti. La periferia, le case popolari, i palazzoni e quel grigiore che vaga nell’aria e che sembra non andarsene mai non è proprio la descrizione di un posto dove chiunque vorrebbe andare a vivere, eppure a Casalnuovo (Na) se si citofona a un qualsiasi portone, se si chiede a un qualunque passante questa è la dura, sopprimente realtà. Eppure c’è chi con questa realtà è stufo di convivere, e grazie alla giovane età, alla voglia di cambiamento è riuscito insieme a tanti cittadini della zona nella periferia di Napoli, ribattezzata “Terra dei Fuochi”, a creare un movimento che dica basta allo scempio che si sta procrastinando sulla nostra terra. Per “colpa” di questo spirito di rivalsa però, il protagonista di questa storia si è ritrovato, insieme a un compagno di lotta, in questura denunciato e vittima di una trama che puntava a vederlo nei guai per qualche motivo. Ripercorrendo le fasi della lotta della cittadinanza di Casalnuovo e dintorni, spiccano le proteste contro i 2 grandi stabilimenti che plagiano la cittadina riconducibili a ditte quali la Ramoil e la Comasa, quest’ultima nella persona di uno o più proprietari aveva invitato il giovane a visitare l’azienda e gli aveva intimidato di redarre un documento nel quale lui accertava, per presa visione, che la presenza dell’impianto non poteva in nessun modo recare danno all’ambiente; lo stesso giovane vistosi spiazzato e spaventato dalla richiesta inizialmente aveva preso parte alla pantomima che col tempo, in ogni caso l’ha portato ad essere denunciato e condotto in questura nonostante gli stessi intimidatori avevano garantito a lui e al suo compagno che non avrebbero sporto denuncia, se loro si fossero prestati al “gioco”.Gabriele Aiello e Vincenzo Tosti, vittime predestinate di un gioco molto più grande di loro, che sta inghiottendo giorno per giorno un cittadino dopo l’altro un’intera terra ormai dilaniata da cattiva gestione da parte delle autorità locali unita un disinteresse folle da parte delle associazioni che l’ambiente dovrebbero tutelarlo e non contribuire alla sua distruzione. Ma come si è arrivati a tal punto? E soprattutto come si è fatto a cadere tanto in basso? Tanto da denunciare due cittadini comuni, con l’unico “difetto” di credere in un domani migliore del grigio presente. “Ci avete ucciso la salute” è il movimento nazionale contro l’inquinamento ambientale, nato nel settembre 2014, di cui facevano parte i due protagonisti di questa surreale storia, a Casalnuovo infatti c’era bisogno di qualcosa che riunisse sotto lo stesso grido tutti coloro che come Gabriele e Vincenzo volevano provare a vivere invece che arrendersi a un tumore che prima o poi a causa dell’aria irrespirabile o del cibo contaminato sarebbe arrivato. Da una manifestazione di questo comitato, sono uscite le dichiarazioni per le quali i 2 amici sono stati indagati. Ma da chi sono stati denunciati?Si parla di dirigenti di peso della COMASA. E chi sono? Sono state menzionate 2 società in precedenza: Ramoil e COMASA, 2 impianti di enorme grandezza siti sul territorio di Casalnuovo. La prima, raffineria di oli lubrificanti con un enorme impatto ambientale, una delle aziende classificate a rischio di incidente rilevante, tra l’altro che sorge in pieno centro abitato e a poche centinaia di metri da una scuola elementare la quale ha sentito l’impatto della società sul territorio in quanto nel 2009 uno dei fusti scoppiò recando un danno immane a tutto l’ambiente circostante e a tutti coloro che vi abitavano. La seconda invece, la COMASA, è uno stabilimento nel quale si bruciano legni e scarti vegetali per la produzione di energia elettrica, scontato dire che l’impatto ambientale è estremamente negativo ee che tra l’altro la stessa apertura dell’impianto fu sconsigliata, nell’ormai lontano 2006, proprio per la sua pericolosità date l emissioni e soprattutto la collocazione geografica(Sorge a pochi passi dal centro abitato).Tanta gente, come Gabriele e Vincenzo si è chiesta, come mai colui che ha dato i via libera alla costruzione di questo impianto è stato messo sotto inchiesta per irregolarità negli appalti che sarebbero andati alla ditta costruttrice dello stabilimento? come mai da quanto Ramoil e COMASA sono sul territorio la percentuale di malati di tumore e di malattie rare più disparate sono aumentati esponenzialmente? come mai l’Arpac non ha partecipato a una e una sola delle riunioni effettuate in aule comunale con la presenza di sindaco e assessori?come mai 2 persone per aver difeso la propria terra si ritrovano in questura senza un motivo chiaro e limpido? Tanti quesiti, poche delucidazioni, in risposta all’ultima domanda si può esprimere a “furor di popolo” il classico:”Ci volete chiudere la bocca”, oggi come non mai veritiero e attuale. Chiaro esempio di repressione a priori, effettuata nei confronti dei più deboli, vittime inermi di un sistema corrotto che se ne frega altamente delle morti di persone comuni solo per un tornaconto personale di entità monetaria. Inconcepibile che le poche iniziative di cittadinanza attiva, i pochi barlumi di speranza vengano soppressi con tale forza ed efficacia da organi che vanno aldilà di stato e casta, ma qui si cade in luogo comune oltre che in altri campi. Inutile sottolineare che gesti del genere, ottengono l’effetto contrario a quello voluto. La repressione è l’ultimo dei mezzi per fermare l’ideale di questa gente, l’ideale più forte e nobile: l’amore per la propria terra. NOI VOGLIAMO PREVENZIONE NON REPRESSIONE Solidarietà a Vincenzo e Gabriele”.
Pasquale De Laurentis
@pasqdelaurentis