NAPOLI – Il ddl sulla Buona Scuola ha cominciato il suo iter parlamentare nella giornata di ieri.
Non si placano, tuttavia, le polemiche. Da un lato, il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, intervistato da Repubblica TV, assicura che con il ddl La Buona Scuola si chiude il capitolo drammatico del precariato storico. Dall’altro, proseguono senza soste le proteste dei sindacati e degli studenti.
A Napoli,il Coordinamento Precari Scuola di Napoli ed alcuni rappresentanti dei Cobas Scuola Napoli, nella giornata di ieri hanno organizzato a Largo Berlinguer un presidio di protesta contro il Ddl Scuola.
Marcella Raiola del Coordinamento Precari Scuola di Napoli dal presidio interviene duramente:”Il disegno di legge Renzi distrugge la scuola pubblica italiana.
Fermiamo questo progetto scellerato che mette la scuola nelle mani dei privati.
Gli studenti – prosegue – saranno schedati e i datori di lavoro potranno discriminarli sulla base delle materie che avranno scelto”.
”Noi vogliamo che i ragazzi crescano in serenità e che abbiano anche la possibilità di sbagliare.
No al lavoro minorile legalizzato! Oggi denunciamo il progetto di questo governo che vuole fascistizzare la scuola, mettendo tutto nelle mani dei presidi/padroni che potranno assumere/licenziare su base arbitraria/clientelare”– conclude-.
Tra i punti maggiormente contestati vi è l’apprendistato, il quale secondo i manifestanti, ”non è altro che lavoro nero legalizzato”.
”E’ un bluff quello delle assunzioni, tutti infatti saranno licenziabili – aggiungono i manifestanti.
Non ci sono risorse per la scuola pubblica, eppure si continua ad investire negli f35” – concludono.
Dura presa di posizione anche dal sindacato Anief: ”La Giannini, sa bene che i numeri del precariato italiano non si fermano alle GaE (graduatorie ad esaurimento), peraltro tutt’altro che prossime allo svuotamento, come invece era stato detto dal Governo. Oltre ai 37mila precari della scuola dell’infanzia, infatti, ne rimangono fuori almeno altri 7mila appartenenti alle varie classi di concorso, più decine di migliaia di abilitati in seconda fascia d’istituto ed altri 7mila docenti idonei dei concorsi pubblici. Mancano all’appello, inoltre, alcune migliaia di altri aspiranti docenti di religione, i docenti in servizio nelle scuole estere del MaE e alcune centinaia di educatori”.
Pasquale De Laurentis
@pasqdelaurentis