Ad Expo 2015 si terrà la mostra “Natura, mito e paesaggio della Magna Grecia a Pompei”, che sarà esposta da Luglio a Gennaio del 2016, presso il Palazzo Reale di Milano a cura dell’Università di Milano, Università di Salerno, Soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e Soprintendenza di Pompei, Ercolano e Stabia.
Tra i reperti esposti vi saranno oggetti della vita quotidiana perfettamente conservati, come fichi, pane, noci, mandorle e pigne secche. Si tratta di resti organici carbonizzati o sepolti dal fango risalenti alla celebre eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. Il particolare conteso anaerobico ne ha di fatti reso possibile la conservazione, riservandoci un tesoro documentario sulla vita quotidiana, le abitudini, la cucina e i prodotti tipici dei pompeiani.
Ad occuparsi dello studio e delle analisi dei reperti naturalistici e vegetali a Pompei è il Laboratorio di Ricerche Applicate della Soprintendenza, guidato dal Dott. Ernesto De Carolis e istituito, nel 1994 con Fondi CNR, dalla biologa naturalista Anna Maria Ciarallo. Il laboratorio è situato all’interno degli scavi e si occupa di ricerca conservativa e conoscitiva, volta alla ricostruzione degli ambienti naturali al tempo dell’eruzione.
Al laboratorio il Direttore De Carolis e gli assistenti Luigi Buffone, Nicola Germano e Antonio Stampone, lavorano alla preparazione dei reperti, tra cui gli 81 pani del pinistrum di Modestus, i pani divisi in otto parti del panificio vicino alle Terme stabiane, bietole, senape, zafferano, mentuccia, spicchi d’aglio e le celebri cipolle pompeiane. Abbondanti anche i semi di melograno, che i pompeiani usavano per la produzione del colore. Il merito della loro conservazione va attribuito proprio al laboratorio, il cui progetto di maggior prestigio è la camera climatizzata, ambiente mantenuto alla temperatura di 18 gradi Celsius con il 35% di umidità.
Non finisce qui: oggetto della mostra saranno anche corde, sandali, borse in pelle, tavolette cerate e tronchi, oltre che oggetti di lusso, terrecotte e affreschi di paesaggi naturali. Ad accompagnarli anche la Tomba del Tuffatore da Paestum, manufatto di arte funeraria.
Caterina Puca