WhatsApp corregge il tiro. L’app di messaggistica più nota conta ormai un 1,3 miliardi di utenti attivi al giorno, con la bellezza di 55 miliardi di messaggi inviati ogni 24 ore e oltre 4,5 miliardi di foto ed un miliardo di video scambiati, sulla piattaforma che è sempre più globale e con 60 linguaggi supportati. Quale momento migliore per spianare la strada alla spam?
Un’arma a doppio taglio
WhatsApp starebbe infatti cercando di monetizzare e generare profitti. Il colosso della messaggistica di proprietà di Facebook avrebbe intenzione di chiudere un accordo con aziende a fini promozionali: tali aziende, in poche parole, dovrebbero versare un compenso a WhatsApp per essere libere di contattare gli utenti; infatti, il progetto, ancora in fase embrionale, sarebbe mirato alla costruzione di un sistema per connettere direttamente le aziende con i propri clienti in una conversazione bilaterale che potrà essere usata come supporto alla clientela o a fini promozionali.
Una ghiotta occasione per chi potrebbe approfittare della cosa per fare della spam nel tentativo di rubare fette di mercato o di aumentare la cerchia dei propri clienti. Starà quindi alle aziende fare buon uso dello strumento ed evitare che gli utenti disattivino tale opzione o blocchino la ricezione di messaggi da determinati utenti con profilo aziendale. Per alcuni potrebbe essere l’occasione di ottenere maggiore assistenza o di poterla fornire, per altri potrebbe trattarsi di una pura azione commerciale che potrebbe ritorcersi contro i consumatori.
Per il momento sarebbero stati avviati solo dei test con la ‘Cowlar’, un’azienda che produce collari per mucche per immagazzinare informazioni sulla produzione animale. Che l’intenzione di WhatsApp sia concreta si evince anche dal fatto che l’azienda sia alla ricerca di figure quali un product manager, un product marketing manager e una figura che addetta alla business communication: per tutte le figure si fa riferimento ad una esperienza precedente nel campo dei pagamenti e dei mercati internazionali, soprattutto di quelli dei Paesi emergenti.
Lo stesso fondatore di WhatsApp, Jan Koum, poche settimane fa aveva confermato tali voci. “Immaginate di avere l’opportunità di parlare direttamente con la vostra banca per capire se una recente transazione sia fraudolenta o meno – aveva spiegato il proprietario del colosso di messaggistica – oppure con una linea aerea riguardo il ritardo di un volo”.
Tali affermazioni confermano dunque alcune novità che verranno introdotte nel prossimo futuro da WhatsApp. Nel frattempo, oltre alla nuova piattaforma di cui abbiamo accennato sopra, verranno introdotti con i prossimi aggiornamenti una funzione “Recall” per le chiamate vocali ed una funzionalità che permetterà di trasformare le note audio in messaggi di testa nel caso non si possa avvicinare lo smartphone all’orecchio per ascoltare messaggi vocali.
SMS dal web
Alcune aziende, almeno inizialmente, potrebbero non voler correre il rischio di risultare “invadenti” nei confronti dei propri clienti. L’ancora di salvezza potrebbe essere rappresentata dal buon vecchio SMS. Molti servizi online, come SMSHosting, si occupano di invio sms dal web e sono in grado di fornire diverse soluzioni per la comunicazione, potendo convertire email in SMS oppure raggiungere decine o centinaia di destinatari in pochi secondi, personalizzando il testo degli SMS per ogni destinatario ed inserendo un mittente che identifichi chiaramente il mittente. Cosa aspettate a provarlo?
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Anna Capuano