Alla vigilia del gran premio del Giappone, il paddock di Suzuka è alimentato dalle voci sul possibile passaggio di testimone alla prima guida della Ferrari nella prossima stagione.
ARRIVEDERCI FERNANDO – In verità, l’addio di Alonso alla scuderia di Maranello è paventato da mesi, come spesso emerso dalle dichiarazioni degli stessi interessati. Negli ultimi cinque anni, infatti, la corrispondenza tra il pilota e i vertici societari si è sostanziata in elogi gentili e manierosi in alternanza a sottili bezzicature. L’aumento di queste ultime, negli scorsi mesi, ha inasprito i rapporti, i quali appaiono destinati a concludersi nel 2015, nonostante il vincolo contrattuale (altri 2 anni) e l’empatia instauratosi tra Fernando e i tifosi italiani.
In occasione dell’apertura del Salone dell’auto di Parigi, il presidente uscente Montezemolo è intervenuto sulla vicenda, non lasciando adito al lieto fine:
“speravamo di fare meglio, ma non c’è l’assillo di decidere immediatamente, dipende da quello che vuol fare lui e trovare qualcosa che vada bene sia a Fernando, che se lo merita, sia alla Ferrari. Ma non è scontato né che vada via né che rimanga”.
Mentre il prossimo numero uno Marchionne, pur aggirando l’argomento, ha fatto intuire che il disegno di rinnovamento investirà anche i piloti, e quindi Alonso.
Il motivo della separazione fa capo a ragioni economiche e prestazionali. Alonso, infatti, ha spesso attribuito i mancati successi alla carente efficienza della propria monoposto, indi per cui alla soglia dei 33 anni appare comprensibile l’intenzione di guardare oltre i confini di Maranello, alla ricerca di una competitività che non gli può essere garantita nel breve.
La questione mette in luce, da un lato, l’ammissione d’incapacità del team di essere all’altezza della propria storia in Formula 1, ma dall’altro, l’occasione di ripartire dai propri limiti per strutturare un progetto di rilancio a medio termine, da affidare a un pilota più giovane ma di prim’ordine.
BENVENUTO SEBASTIAN – A tal proposito, è dell’autorevole quotidiano tedesco Bild la notizia che fa ben sperare i sostenitori in rosso: La Ferrari sarebbe pronta all’ingaggio di Sebastian Vettel (27 anni), desideroso di terminare il suo rapporto con la Red Bull dopo un’annata opaca. Il tedesco è stato, come noto, campione del mondo di Formula 1 per ben quattro volte (2010, 2011, 2012, 2013) e detiene numerosi primati:
• Il più giovane campione di F1;
• il più giovane pilota in pole position;
• il più giovane vincitore di un gran premio;
• il pilota con più pole position in una stagione (15, nel 2011);
• il pilota con più gran premi vinti in una stagione (13, nel 2013, alla pari Michael Schumacher);
• il pilota con più gran premi vinti consecutivamente (9 nel 2013).
RIVOLUZIONE ROSSA – E’ tempo di avvicendamenti per il Cavallino rampante, infatti, dopo i cambi nei vertici aziendali e nell’equipe di ingegneri, è il turno dei piloti. Fernando Alonso si appresta a salutare il box Ferrari, con il rimpianto di non aver mai conquistato il titolo iridato ma con la consapevolezza di aver dato il massimo; mentre Sebastian Vettel si appresta a ripercorrere le orme del suo connazionale Michael Schumacher, leggenda della Ferrari che aveva anzitempo predetto per lui una carriera brillante.
Fabio Fin