Mancano due giorni alle elezioni presidenziali in Brasile; il cinque Ottobre saranno 142 milioni i cittadini chiamati alle urne per scegliere il nuovo presidente che governerà il paese per i prossimi 4 anni. Secondo alcuni sondaggi, tra cui quello del giornale Folha de Sao Paulo, le due favorite sono l’ex ministro dell’ambiente Marina Silva del Partito Socialista brasiliano (PSB) e la presidente uscente Dilma Rousseff del Partito dei Lavoratori (PT), partito che governa il paese dal 2003. Quest’ultima, secondo le prime rilevazioni, è in vantaggio con il 45% delle preferenze rispetto all’altra candidata di sinistra e ambientalista che invece si attesta al 31%. A seguire c’è il candidato del Partito della Social Democrazia Brasiliana (PSDB) Aecio Néves che oscilla tra il 21% e il 23%.

Per la prima volta i sondaggi hanno registrato un trionfo di Dilma Rousseff anche nel probabile ballottaggio che avrà luogo il 26 Ottobre. L’allieva di Ignacio Lula otterrebbe il 49% dei voti contro il 40% di Marina Silva.

Il sostegno al Partito Socialista brasiliano è più che raddoppiato dopo la morte del leader Eduardo Campos avvenuta a causa di un incidente aereo lo scorso Agosto. Campos era poco conosciuto presso il pubblico e secondo i sondaggi aveva il sostegno di circa il 9% dei brasiliani. Marina Silva, che lo ha succeduto, ha alle sue spalle una lunga carriera politica, ha già sfidato l’attuale presidente nelle elezioni del 2010, inoltre è la prima candidata afroamericana alla presidenza e sarebbe la prima evangelica a governare un paese a maggioranza cattolica. Gli afroamericani brasiliani compongono circa il 50% della popolazione ed è probabile che alcuni di loro scelgano di sostenere una candidata che condivide la loro identità e origine etnico-geografica, i cristiani evangelici sono il 22% ed anche loro in parte potrebbero sostenere la Silva in quanto rappresentante della loro fede.

Nonostante il vantaggio di Dilma Rousseff sugli altri candidati, il giudizio dei brasiliani sul suo operato degli ultimi anni è piuttosto negativo. Nell’ultimo sondaggio il 58% degli intervitsati ha sostenuto che ha fatto meno di quanto promesso durante la campagna elettorale, il 27% ha detto che ha mantenuto le promesse fatte, mentre l’11% crede abbia fatto più di quanto promesso. Ad intaccare maggiormente la sua fiducia è stato forse lo scandalo Petrobras (principale compagnia petrolifera brasiliana) che ha visto coinvolti alcuni membri del Partito dei Lavoratori.

Bruno Formicola

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