Il PD è un partito in crisi.
O almeno secondo i dati degli iscritti.
Una inchiesta della Repubblica, infatti, parla che il Partito Democratico, rispetto all’anno scorso, ha perso quasi 400 mila iscritti, arrivando alla soglia di allarme di 100 mila, un dato di allarme, che ha provocato spiccate reazioni nel partito.
I dati dell’inchiesta sul Partito Democratico
Secondo Repubblica, infatti, con i dati che si possono avere attualmente, il Partito Democratico, nonostante l’approvazione ottenuta alle elezioni Europee, con il 40,8% di consensi, vede la quota degli iscritti sotto i 100 mila e, secondo alcune voci di corridoio, forse per il panico, le previsioni sono ancora più disperate: 60 mila.
Se i dati pessimistici venissero confermati, significherebbe che poco più di un iscritto su 10 avrebbe rinnovato la tessera nel Partito Democratico, provocando uno svuotamento della base fedele, rischiando di cambiare la natura del PD.
Sempre secondo Repubblica, il quadro regione per regione avrebbe del drammatico, infatti, in diverse regioni del sud, tra cui Campania, Puglia e Sicilia, il tesseramento non sarebbe nemmeno partito, quando, nella prima regione, nel 2013, si contavano 70 mila iscritti, mentre, ora, le tessere sarebbero nell’ordine delle centinaia, a tre mesi dalla fine dell’anno.
I circoli, quindi, sarebbero deserti, mentre, per fortuna, la Fonderia delle idee, una iniziativa organizzata lo scorso weekend da Pina Picierno, per lanciare la sua candidatura alla regione, pare fosse molto affollata, ma non era presente alcun simbolo del PD.
Le reazioni del Partito Democratico
Ovviamente, però, le reazioni all’interno del PD non si sono fatte attendere, variegate, tra l’altro:
il dato in Emilia Romagna aveva preoccupato, ora l’inchiesta e, Pier Luigi Bersani, preoccupato e duro, dichiara:
“Un partito fatto solo di elettori e non più di iscritti, non è più un partito. Lo Statuto dice che il Pd è un partito ‘di iscritti e di elettori’. Ovviamente – replica Bersani – se diventasse solo un partito di elettori diventerebbe un’altra cosa […] Uno spazio politico e non un soggetto politico. Ma non siamo a questo e – rassicura – non finiremo lì“.
Non è l’unico, però, a parlare di questo, infatti, Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito Democratico e responsabile dell’organizzazione, prima su Twitter afferma:
@lageloni @Gogodemarchis sarebbe bello che non venissero diffusi dati a caso…
— Lorenzo Guerini (@guerini_lorenzo) 3 Ottobre 2014
E, successivamente, in una nota che:
“Spiace che qualcuno, basandosi su proiezioni inventate, apra una polemica inutile” e che l’obiettivo del Partito Democratico è di “superare i 300mila iscritti a fine anno, veri“.
Una stima che, comunque, vede al ribasso, visto che, solo lo scorso anno, gli iscritti al Partito Democratico erano 539.354.
Il Partito Democratico, in una nota, spiega che, comunque, il tesseramento è iniziato piuttosto tardi, ovvero “…il 25 aprile del 2014, le tessere sono state distribuite a partire dal mese di giugno, e terminerà il 31 dicembre 2014. Al momento le cifre sugli iscritti che provengono dai territori sono comunque, decisamente superiori ai dati riportati” e che il partito è in calo, principalmente, per l’impegno dei circoli per la campagna elettorale delle Europee, che hanno dato, al Partito Democratico il 40,8%.
Fabio Scala