Dopo i buoni motivi per cui tutti disprezzano il grillismo ed il renzismo, sembra doveroso parlare dell’altro fenomeno dirompente in questo periodo: Salvini ed il salvinismo/leghismo.
1. Le proposte economiche populiste. Per snocciolare questo punto fondamentale non basterebbe un libro, ma parliamo della proposta per eccellenza: la flat tax. Questo provvedimento, oramai assimilabile ad un animale mitologico di cui il centrodestra parla da quando non è più al potere piuttosto che negli otto degli ultimi quindici anni in cui ha governato, consta di un’aliquota unica per tutti del 20%. Proposta molto interessante, “A ginius” direbbe l’altro Matteo, non fosse che in Serbia la stanno sperimentando ed hanno dovuto ridurre le pensioni minime a 168 euro mensili. Nel frattempo, arrivano ricconi ed imprese a prendere residenza da mezza Europa ed il Paese rischia il collasso sociale. Si potrebbe obiettare “Vabbè, ma chi conosce cosa accade in Serbia?”. Già. Eppure nell’articolo di un vecchio libro italiano, che si dovrebbe chiamare Costituzione Repubblicana, è scritto sostanzialmente “Chi ha di più deve pagare più tasse”. A questo punto la domanda sorge spontanea: Come mai lo dice in ogni talk-show e nessuno gli ricorda di questo articolo contenuto in questo obsoleto manuale? Beh, gli ascolti dei programmi politici stanno cadendo a pezzi: non togliamogli la libertà di fare audience talvolta disinformando, su.
2. Le soluzioni semplici. Non bastassero le proposte economiche discutibili, anche in politica (soprattutto estera) Salvini ha sempre la soluzione pronta: pazienza se sia contraria agli esperti in materia di mezzo mondo. Mentre tutti si interrogano sul da farsi per risolvere la questione Isis, il Matteo nazionale ha definito Renzi “un senza palle” perché non bombarda Siria e Libia (clicca qui). Insomma, a lui non interessa niente del fatto che l’Onu stia temporeggiando perché l’Occidente ha fatto solo danni quando è intervenuto negli ultimi 20 anni (Afghanistan, Libia, Iraq, ecc.) e che molti esperti di geopolitica parlino di Isis come di America poiché i terroristi di oggi ieri erano soggetti armati per “esportare democrazia” e rovesciare i dittatori. Infatti la maggioranza dei Capi dello Stato Islamico sono ex generali dell’Iraq del 2003 che, dopo il vuoto di potere determinato da regimi più deboli dei precedenti, hanno portato al potere il fanatismo religioso. Ma tutti questi discorsi a Salvini interessano “Zero, nada, nisba”, come direbbe Crozza mentre lo imita. Come l’altro Matteo, ha bisogno di soluzioni semplici, rapide e veloci. di sicuro non gli si può rimproverare incoerenza: la Lega era nei Governi che hanno promosso azioni militari in Iraq prima e Libia poi.
3. Il razzismo. “Gli Italiani sono buonisti”, ah no i Padani, ah no, i Padani non esistono. Ma come non esistono? “Esistono perché esiste il Grana Padano” (citazione di quel genio leghista di Buonanno). Insomma non si capisce bene chi, ma siamo buonisti. Al di là della discussione sui migranti, che questo giornale ha più volte trattato, preme sottolineare il razzismo insito in Salvini. Qualche anno fa diceva sicuro “Prima il Nord” e “Senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i Napoletani”, oggi ce l’ha coi migranti, ah no con i clandestini, ah no con i clandestini sì, ma con i profughi no. Qualora la sua posizione fosse chiara, nel dubbio, ha votato contro la redistribuzione di 15.000 migranti al Parlamento Europeo con la spiegazione “Erano troppo pochi”. I più maliziosi sostengono che l’abbia fatto perché altrimenti non avrebbe saputo su cosa basare la sua proposta politica, ma l’osservazione che ci preme fare è: ieri i nemici erano i “Terroni”, oggi “I clandestini”. Domani il nemico di Salvini potresti essere tu, umano nipponico e non te la caverai con un “Ma sono Giapponese”.
4. L’occhio strizzato all’estrema destra. Questo punto è cruciale. Salvini è un calcolatore, uno che ha capito che hai bisogno dei voti del Sud se vuoi governare, di quelli che “Son colerosi e col sapone non vi siete mai lavati”. E quale modo migliore per avere un consenso nazionale se non basarsi su movimenti che fanno del nazionalismo il loro vessillo? Ed ecco spiegate politicamente le manifestazioni con CasaPound e Forza Nuova. Mentre Bossi ha sempre chiuso ai fascisti con i suoi “Quelli li caccio via io, a calci in c***”, Matteo li ha subito rimessi in pista per avere un consenso nazionale. Ne sarà valsa la pena?
5. La scarsa propensione alla democrazia. Come gli altri due leader esaminati negli articoli precedenti, Salvini ha un concetto tutto suo di democrazia per cui, quando qualche politico come l’ex presidente del Senato Schifani lo attacca in tv, lui carica il video sulla sua pagina facebook e commenta “Questo zero virgola di Schifani dice che io sarei estremista. Cosa gli diciamo?”. E giù con gli insulti a valanga, ovviamente. Bisognerebbe spiegargli che lo “zero virgola” del partito del Costituente Calamandrei evitò che passasse “la legge truffa”. Costituente? Costituzione? Ah già, parliamo di cose sconosciute.
Ferdinando Paciolla