Novembre inizia con una interessante novità nel panorama gastronomico napoletano: il 1 novembre, infatti, si è svolta l’inaugurazione di 16 libbre, baker e ristorante sito in via Vittorio Imbriani 10, nei pressi del liceo Umberto I.

L’idea di 16 libbre nasce dalla voglia di reinterpretare e recuperare ricette tipiche della cultura gastronomica italiana ponendo al centro dell’attenzione il più antico e prezioso degli alimenti: il pane.

Tutti i piatti del ristorante sono dunque pensati e realizzati sfruttando la versatilità dell’alimento italiano per eccellenza, spaziando da ricette “classiche” a ricette innovative. Non solo: 16 libbre, che anche nell’arredamento si presenta come un luogo di ritrovo “di nicchia” e sicuramente originale, svolge anche l’ancestrale e nobilissima funzione di panetteria.

Varie le tipologie di pane protagoniste di questo semplice e, proprio per questo, innovativo progetto: che sia d’accompagnamento, base di pietanze o semplicemente ingrediente, esso può variare dal tipo al sesamo a quello alle olive, da quello ai cereali a quello alle noci; nella forma di baguette, panini, pagnotte e focacce.

Il locale vanta inoltre una innumerevole quantità di birre di prima qualità, accuratamente scelte per accompagnare l’originale e appetitoso menù. Un progetto, insomma all’insegna del mangiare e non del nutrirsi, della fantasia e della semplicità, doti necessarie per la bella cucina e la cultura del buon cibo.

E a sfondo culturale è anche la motivazione che ha portato alla scelta del nome del locale: subito dopo l’unità d’Italia, nel settore della panificazione non c’era ancora una regolamentazione precisa; regnava il caos e su tutto il territorio nazionale non c’era una tendenza unificatrice nel rapporto peso-prezzo. Fu così che nel 1886 venne emesso un Editto Reale che stabiliva un peso preciso per ogni pezzo di pane che dovesse essere venduto: tale peso era, appunto, fissato a 16 libbre.

All’insegna del motto del locale, che recita con orgoglio “Diamo peso al pane!”, conviene presto, allora, dedicarci senza rimorsi a ignorare il consiglio di ogni dietologo: al bando “rimuovere pasta e pane”, ben venga un sano pranzo da 16 libbre.

 Beatrice Morra

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