Media del 6,13 su quattro partite giocate, due ammonizioni, un goal e due assist. Escludendo Mexes e Avelar, che in due hanno giocato solo 3 partite, Maicon Douglas sarebbe senza problemi il secondo difensore con la fantamedia più alta di tutto il campionato.
Eppure, ogni sabato sono sempre gli stessi i dubbi che attanagliano i fantallenatori che hanno acquistato Maicon. Della difesa della Roma, infatti, si fa un gran parlare da tempo, specie dall’ultima sessione di mercato. Un po’ come la Juventus, che negli ultimi anni ha fatto del suo reparto arretrato un vero e proprio marchio di fabbrica, così i giallorossi, che hanno subito tredici reti nelle prime undici giornate della stagione, vale a dire la media di almeno un goal a partita.
Una statistica non così tanto negativa, soprattutto se si pensa che dall’altra parte del campo c’è il miglior attacco del campionato (e che Dzeko, punta di diamante, è ancora fermo a un gol). Una statistica che, però, potrebbe a lungo andare trasformarsi in un problema e far perdere punti preziosi a una squadra che è tra le serie candidate per la lotta scudetto. Un dato ancora più preoccupante, infine, se piuttosto che isolarlo lo si considera in rapporto ad altri parametri, tra cui il calendario o i numeri relativi ai migliori reparti difensivi del momento. Che, paradossalmente – e qui molti tifosi faranno i dovuti scongiuri – risultano essere, in ordine, quelli di Inter e Napoli.
Che sulla difesa dei giallorossi si possano già tirar sassate stentiamo a dirlo, almeno non più di quanto si farebbe su Edin Dzeko. In questa situazione, tuttavia, emerge con grande forza quello che ormai è il caso Maicon.
Un calvario lungo poco meno di un anno, che è iniziato dal mese di gennaio scorso con un prorompente fastidio al ginocchio, poi trasformatosi in un’infiammazione più seria. Sebbene dopo pochi mesi alcune voci ne davano per scontato il rientro, il brasiliano è rimasto fuori dal campo fino a stagione conclusa, alimentando così il sospetto di un allontanamento dalla società e di un’ipotetica rescissione anticipata (rispetto al 2016).
Dalla parte di Maicon, invece, si è trattato solo di impegno e lavoro continuo, motivo per cui Garcia lo ha impiegato 7 volte su 7 in questa prestagione, costringendolo all’ennesimo affaticamento. Intanto, oltre la tegola che gli farà saltare l’esordio in campionato, con l’arrivo di Lucas Digne si costruisce il ballottaggio con Torosidis prima e con Florenzi dopo. Un paio di settimane di stop e Maicon recupera, fa parlare di sé e delle sue condizioni. È palese che la Roma abbia bisogno di solidità in difesa, con due centrocampisti come De Rossi e Florenzi che a turno si adattano in due ruoli che non gli sono congeniali, il neo acquisto Rudiger che prova ad ambientarsi e Castan che scalpita per tornare nel gruppo. E così Maicon, 34 anni e un palmares di tutto rispetto, ritorna sul terreno di gioco, a fare minutaggio e addirittura a lasciare il segno (suo il tracciante da cui è nato il gol di Gervinho, suo il delizioso assist per la rete di Digne). Sembrava il prologo di una stagione da protagonista. Sembrava, appunto, perché da quel momento di lui si sono perse le tracce. Zero minuti contro il Bate e a Palermo, gare in cui la difesa romanista non ha certo brillato per solidità.
E poi l’ennesimo ritorno, tra l’altro, con tanto di sorpresa. Come la prima volta con la maglia giallorossa, Maicon si sblocca e segna contro la Fiorentina, in un’altra partita giocata a livelli alti e in cui, guarda caso, la Roma vince e convince. Tornando al presente, quel che si deve dire è che Maicon certo non goda di grande fortuna, tanto che in settimana è arrivata la notizia dell’ennesimo stop che gli farebbe, con ogni probabilità, saltare il derby di domenica.
Con Maicon in campo l’assetto tattico non viene sconvolto, ma perfezionato.
Il problema è che i dubbi sono ancora tanti, specialmente dopo che si è tirata in ballo nuovamente la voce secondo la quale una clausola permetta il rinnovo automatico del contratto allo scattare del 70% delle presenze in campionato. Se fosse vero quel che dicono, insomma, tanto di cappello a chi riesca a indovinare quante e quali siano le occasioni migliori in cui schierarlo al fantacalcio. Perché, si sa, quando entra è devastante e non c’è clausola che lo tenga. E lo sa bene la stessa Roma, che verosimilmente potrebbe davvero fare i propri interessi, impiegandolo col contagocce e, allo stesso tempo, impedendogli formalmente il rinnovo di contratto. Che, in effetti, alla dirigenza giallorossa, dopo l’arrivo di un paio di pezzi da novanta, farebbe pesare un po’ le tasche.
Intanto il bollettino medico aggiornato assicura che per il brasiliano non c’è stata alcuna lesione, e non esclude che possa esserci per la sfida con la Lazio di domenica. Ed è anche per questo che un caso si sta trasformando pian piano in un terno al lotto.
Nicola Puca