Il 3 dicembre 1994 è una data che ogni giocatore ha ben stampata in testa. Periodo natalizio, 20 anni fa, in Giappone veniva rilasciata la Playstation. Le uscite in America e in Europa sono posteriori, come sempre accade, ma quella data è importante in senso interplanetario. Uno dei migliori sistemi di intrattenimento di sempre vide la luce, la leggenda ebbe inizio. Console a 32 bit, 104.25 milioni di unità vendute… freddi numeri che non rendono giustizia a questo gioiello, a questa macchina da divertimento. Playstation non è stata una console, non è un marchio, è uno stile di vita.
Cosa riempie la vita di un gamer? I freddi numeri di cui sopra? No, i giochi. Omaggiare Playstation significa omaggiare la sua sterminata ludoteca. Omaggiare non è la parola giusta, la Playstation va idolatrata. Non è un discorso da fanboy, è la realtà che chi ha la passione dei videogames sa benissimo. Impossibile citare tutti i titoli che hanno segnato l’infanzia di ognuno di noi, che hanno fatto e fanno ancora oggi la gioia degli appassionati di retrogaming. Nessuno può dire di non aver rotto almeno un joypad per la rabbia, a causa dell’ennesimo tentativo fallito di completare Stormy ascent, uno dei livelli più difficili del primo episodio di Crash Bandicoot. Il tonto, ma simpaticissimo, Bandicoot arancione era in buonissima compagnia, i platform, infatti, si sprecavano in quel periodo, genere che oggi non vive un grandissimo momento, a parte qualche eccezione come Little Big Planet o le versioni remastered di grandi glorie del genere come Duck Tales e Castle of Illusion.
Platform dicevamo, dunque. Imperdonabile dimenticare The Legend of Spyro, il simpatico draghetto viola in cerca di gemme. Altrettanto impensabile non citare Tombi, un personaggio spassoso e senza tempo. Playstation ha dato alla luce saghe che hanno continuato nel tempo a incantare. Metal Gear Solid è uno degli emblemi della vastità di emozioni che poteva dare questa console. La complessità della trama, un gameplay rivoluzionario e personaggi con una caratterizzazione da oscar sono solo alcuni elementi dell’opera di Hideo Kojima. E gli appassionati di survival horror? Le due saghe più coinvolgenti e che hanno segnato i canoni del genere sono sorte proprio su Playstation, poteva essere altrimenti? Stiamo parlando di Resident Evil e Silent Hill. Due tipi di paura e angoscia molto diversi, gli zombie del primo sono ormai scomparsi dagli episodi apparsi nelle generazioni più recenti, l’atmosfera ansiogena, che solo la nebbia che avvolge la città sul lago Toluca può dare, si è negli anni attenuata. Il ricordo di questi due vasi di Pandora pieni zeppi dei nostri incubi è sempre vivido.
Lungi da noi dire che fossero gli unici horror degni di nota. Alone in the Dark e Parasite Eve non sarebbero d’accordo, giustamente. Non possiamo poi dimenticare, i fans non perdonerebbero, la saga più famosa e amata tra i j-rpg, Final Fantasy. L’episodio che viene, più comunemente, considerato il migliore della serie, FFVII, è uscito su Playstation. Gli amanti dell’asfalto hanno potuto guidare e sentire l’aria sui propri volti mettendo il disco di gioco di Gran Turismo 2 nella propria console, per inciso, GT2 è il gioco più venduto in assoluto per questa console. E i milioni di allenatori che sanno sempre che modulo usare, quale giocatore mettere in campo per risolvere la partita, ma lo fanno dal divano? Per loro c’era Iss Pro Evolution Soccer. Che poi, diciamolo, risolvere la partita mettendo Roberto Carlos in attacco non era proprio un colpo di genio e non ci rendeva degli Alex Ferguson in erba, ma era bello poterlo credere.
Voglia di menare le mani? Inseriamo il disco di Tekken 3 e via con i calcioni volanti di Hwoarang e le acrobazie di Marshall Law. Volevamo prendere parte ad una guerra tra vampiri e altre creature leggendarie? La serie Legacy of Kain ci veniva incontro, Qual è uno dei titoli di punta nell’odierno panorama videoludico? Uno dei tanti usciti della serie Grand Theft Auto. Ebbene, i primi due, grezzi, ancora agli albori, non tecnicamente eccelsi, sono usciti su Playstation. Dimostrare che Sir Daniel Fortesque non era, in realtà, un fellone? Impossibile, visto che il protagonista di Medievil un codardo lo era per davvero, ma come non avere simpatia del simpatico cavaliere scheletrico? La lista di emozioni sarebbe troppo lunga, non si può descrivere in un articolo di poche battute tutto ciò che la Playstation ha rappresentato per noi giocatori. Diciamo, quindi, solo buon compleanno, ma soprattutto, diciamo grazie, Playstation.
-Playstation compie 20 anni. L’emozione più lunga-
Michele Longobardi