Guglielmo Vaccaro, deputato campano Dem, accusa il candidato De Luca di aver commesso brogli e minaccia di lasciare il Partito Democratico se Renzi approverà la sua candidatura.
«Orologio alla mano, – dice – se un seggio è aperto 12 ore, in tutto fanno 720 minuti. Se poi si dichiara che sono passati più di mille elettori c’è qualcosa che non quadra, perché doveva esserci una fila perenne per 12 ore senza mai sosta e ogni voto durare 35-40 secondi… Ci sono stati finti elettori, questo è chiaro. Saviano aveva assolutamente ragione».
Poi aggiunge: «Renzi deve commissariare il partito e indicare un nuovo candidato. E se non lo fa me ne vado dal Pd; poi quando ci sarà il fallimento, andrò via anche dall’Italia. Ma non voglio pensare che il Presidente del Consiglio presenti un candidato condannato quando non più di un anno fa abbiamo chiesto a un ministro di dimettersi per una multa non pagata. Renzi deve dire espressamente se vuole portare il partito su questa nuova direzione, e a quel punto, non sarà più il mio partito».
Parole dure, quindi, quelle del deputato di centrosinistra, che mostrano il disagio a sostenere un condannato alla corsa per le regionali.
Dal canto suo, anche Stefano Caldoro, presidente uscente, mostra contrarietà alla Legge Severino, la norma che, di fatto, vieta cariche pubbliche a soggetti condannati. Ma, il candidato del centrodestra sostiene anche che Vincenzo De Luca, visti i trascorsi, non è in grado di fare il Presidente della Regione .
«Per il bene della Campania – egli sostiene – avrei preferito un candidato in grado di rappresentare uno stimolo. Invece siamo chiamati a confrontarci con i protagonisti di una volta, quelli che hanno messo la firma al disastro, nel decennio della monnezza e delle ecoballe accatastate». Poi aggiunge: «La città di Salerno che l’ha votato è tra i comuni più disastrati d’Italia e ha una situazione debitoria che rischia di gravare sui cittadini. La Campania ha bisogno di serietà per risolvere i suoi problemi, non di vane promesse».
Anna Lisa Lo Sapio