CASERTA — I versi curano l’anima e, talvolta, regalano letteralmente la vita. Lo ha dimostrato ‘I tuoi occhi senza di me’, il primo Concorso Internazionale di Poesia indetto — su ideazione del dottor Giuseppe Bonasso — dalla Fondazione Barbara Vito Onlus e dall’AVIS di Santa Maria Capua Vetere con il fine di promuovere la cultura della donazione del midollo osseo e del sangue, nonché di finanziare, almeno in parte, la costruzione di una palestra per i piccoli pazienti del reparto di Oncoematologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, diretto dal dottor Claudio Favre.
Patrocinato dal comune della stessa città di Santa Maria, ‘I tuoi occhi senza di me’ ha visto la partecipazione dell’imprenditore e poeta pomiglianese Mario Volpe, che alla cerimonia di premiazione, svoltasi lo scorso sabato tra le mura del meraviglioso Teatro Garibaldi, ha ottenuto il premio speciale della sezione Protezione Civile trasporto organi.
Il riconoscimento è arrivato grazie al componimento ‘Quando muore una madre…’, assaggio della raccolta ‘Verso libero’, a breve in libreria:
Foglie ancora verdi
si staccano dai robusti
rami di una sicura pianta,
e le barche ancorate
al molo da intrecci di corde
tese vanno alla deriva,
quando muore una
madre ogni candela accesa
si spegne e
ogni storia è svilita
nella sua trama senza
ragione,
nell’ombra del ricordo
di un sorriso di passione.
Toccante descrizione della perdita della figura materna, la poesia di Mario Volpe ha emozionato la giuria con la sua intessitura di immagini concrete, capaci di convogliare il lettore a toccare con mano, o meglio con il cuore, le sensazioni che si provano nel momento in cui colei che ci ha messo al mondo ci lascia, rendendoci barche alla deriva, naviganti senza bussola che non sanno e non possono più tornare ai loro porti d’origine.
Sorpreso e lieto per l’attenzione ricevuta, Mario ha potuto assistere — insieme agli altri partecipanti e alla presenza di Massimo Pieraccini, capo del NOPC di Firenze — alle testimonianze di coloro che hanno dovuto fare i conti con la malattia e che oggi possono dirsi salvi per le donazioni di midollo e di sangue ricevute.
Insomma, la cerimonia di premiazione de ‘I tuoi occhi senza di me’ ha messo in luce quanto poesia e vita, scrittura ed esperienza quotidiana siano fra di esse legate, fino a condurre autore e fruitore a una miracolosa rinascita, figurata o reale, interiore o fisica che sia.
Anna Gilda Scafaro