Napoli – Sempre vivo il dibattito sulla questione roghi tossici in Campania. Il 29 luglio infatti si è riunita la III Commissione speciale “Terra dei Fuochi”. Al centro della discussione, ovviamente, i provvedimenti e le possibili soluzioni per contrastare, in modo efficace, quello che senza dubbio è il più grande avvelenamento di massa, nella storia, di un paese occidentale.
Questo assoluto abominio è stato reso possibile in primis dallo strapotere della camorra sul nostro territorio: le organizzazioni hanno fatto leva sull’avidità e l’ignoranza dei proprietari terrieri, piccoli e grandi, delle nostre terre che, per qualche spicciolo hanno lasciato che si avvelenasse per sempre il proprio futuro, costruendo poi case in cui cresceranno i propri figli sopra, i veleni.
L’altro grande colpevole poi di questo genocidio (migliaia e migliaia di casi di tumore in più negli ultimi anni) è il sempre assente Stato: magistrati, poliziotti, politici, istituzioni in generale. Tutti sapevano della presenza dei veleni nel suolo, ma nessuno è mai intervenuto. La connivenza tra Stato e malavita, il “non pestarsi i piedi” in nome di una pace in cui l’unico sconfitto è sempre e solo il cittadino comune e inerme, rappresenta la più lampante dichiarazione di resa da parte di chi il male, invece di alimentarlo, dovrebbe combatterlo.
“Nel corso della riunione della III Commissione speciale ‘Terra dei Fuochi’, bonifiche ed ecomafie’ abbiamo affrontato su iniziativa del Movimento 5 Stelle l’emergenza roghi e lo stato di attuazione del Patto per la Terra dei Fuochi. E’ emerso chiaramente che occorre creare una vera e concreta rete connessa di collaborazione tra i sindaci dei comuni e promozionare una task force dedicata che intervenga di fronte all’insorgere di una emergenza” – afferma la consigliera del Movimento 5 Stelle e componente della stessa commissione Maria Muscarà.
La pentastellata ha poi continuato sottolineando l’inadeguatezza dei mezzi e degli strumenti, necessari per affrontare il problema, in dotazione ai vigili del fuoco. “Sono emerse anche delle criticità come quelle denunciate dai vertici dei vigili del Fuoco. I mezzi non sono dotati di tablet e quindi non sono in grado di decifrare le segnalazioni dei cittadini che giungono attraverso apposite app per l’identificazione dei luoghi dove c’è un incendio. Mi chiedo a tre anni dall’istituzione del ‘Patto per la Terra dei Fuochi come mai la Sma Campania non ha creato un collegamento stabile con i sindaci dei comuni e non ha fornito strumenti per operare come appunto i tablet ai mezzi dei vigili del fuoco? ”.
Un invito poi alla creazione di un fondo atto a finanziare gli interventi per arginare il problema: “Dalla riunione sono emersi suggerimenti preziosi” – spiega Muscarà – “Come l’ipotesi di creare un fondo regionale da adoperare per bonificare o portare avanti degli interventi su terreni privati su cui è scaturito l’incendio e che lo stesso proprietario non vuole intervenire oppure non ha i soldi per effettua la bonifica”. “Bisogna fare di più sul versante della prevenzione” – conclude Muscarà – “e dotare le amministrazioni locali di strumenti concreti come la dotazione di personale e strutture non verticistiche ma vicine ai territori”
Domenico Vitale