La paralisi ipnagogica è un disturbo fisico, un momento di transizione tra il sonno e la veglia, durante il quale il corpo si ritrova completamente paralizzato, ma caratterizzata da un’intensa attività cerebrale.
La paralisi può insorgere prima di addormentarsi (paralisi ipnagogica propria), o in fase di risveglio (paralisi ipnopompica). In entrambi i casi il corpo è afflitto da una totale atonia muscolare, intesa come incapacità di generare movimento. La paralisi crea nel soggetto afflitto grande disagio, poiché oltre all’atonia sono altri i sintomi che la caratterizzano.
Come preannunciato la paralisi del sonno presenta accentuate attività cerebrali, che amplificano i nostri sensi, generando alti tassi di ansia e stress, culminando talvolta nella generazione di vere e proprie allucinazioni. Attualmente circa l’8% della popolazione mondiale sembra esserne afflitta, e i dati raccolti dai soggetti analizzati, hanno permesso di individuare alcune caratteristiche comuni: incapacità di comunicare, percezione di suoni, sbalzi di temperatura, il “sentirsi osservati da presenze estranee” .
La paralisi del sonno non è un fenomeno recente, l’uomo sembra esserne afflitto da sempre, e non è raro trovare molte leggende e teorie a riguardo.
Durante il Medioevo, periodo caratterizzato dal teocentrismo, il cristianesimo considera i demoni la causa di questi fenomeni notturni. In particolare nel Malleus Maleficarum (testo latino pubblicato in Germania dai frati Sprenger e Kramer con lo scopo di reprimere le eresie) pubblicato nel 1487, i demoni sono divisi in due classi: succubus e incubus. Entrambi agiscono durante il sonno e l’incubus in particolare sembra giacere sul petto dei dormienti, impedendone la respirazione e la fonazione, trasmettendo sogni terrificanti.
Una spiegazione piuttosto fantasiosa a tutti i sintomi elencati in precedenza.
Recentemente Brian Sharpless, ricercatore alla Pensylvania University, ha pubblicato uno studio relativo alla paralisi ipnagogica su Sleep Medicine Reviews, rilevando le cause di ciò che i ricercatori definiscono HSP ( Hallucinatory Sleep Paralysis ), ovvero gli “effetti allucinatori associati” a questo tipo di fenomeni.
Le HSP si suddividono in tre tipi di allucinazioni, tutte sperimentabili durante la paralisi del sonno: la presenza di un estraneo nella stanza, una fastidiosa pressione sul petto che può essere percepita anche come un atto di forza e infine le esperienze extracorporee. Secondo Sharpless i soggetti che soffrono di attacchi di panico,pazienti psichiatrici e in minore percentuale anche gli studenti, sono più soggetti a questo tipo di esperienze.
Il motivo risiede nello stile di vita dei soggetti interessati, caratterizzato da: insonnia o privazione del sonno, disordine dell’alternanza sonno-veglia con frequenti modifiche del quantitativo di ore deputate al sonno, stress, abuso di sostanze eccitanti, alto affaticamento muscolare.
Dunque se in una di queste notti vi sentirete oppressi da qualcuno e non riuscirete a chiedere aiuto, mantenete la calma! È solo il vostro corpo che cerca di terrorizarvi, suggerendovi magari di cambiare stile di vita; se così non fosse noi di Libero Pensiero non possiamo fare altro che augurarvi buona fortuna!
Giovanni Emendato.
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