Si sta discutendo sempre di più della sterlina oro negli investimenti. Cosa c’è da sapere sulla sua composizione e sul suo valore? Per prima cosa, la storia di questa moneta si intreccia con la storia del Regno Unito, delle monarchie e della presenza inglese a livello internazionale.
Conosciuta anche col nome di “Sovrana Inglese”o “Sovereign“, questa la sterlina d’oro era composta da 0.23 once d’oro puro e ha origini antiche. Fu creata nel 1489 dopo che il Re Enrico VII aveva autorizzato e richiesto il suo conio. Le varianti della “Sovrana” presentano sempre il regnante di turno sul dritto. Il retro, invece, nella sua versione moderna, raffigura sempre San Giorgio che combatte a cavallo contro il drago realizzato da Benedetto Pitrucci (e in alcuni casi compare anche lo stemma reale britannico).
Tra queste si menzionano:
- “RE GUGLIELMO IV” (1831-1837)
- “REGINA VITTORIA” (1838-1901)
- “RE EDOARDO VII” (1902-1910)
- “RE GIORGIO V” (1911- 1932 più 1949,1951,1952)
- “RE EDOARDO VIII” (1936)
- “RE GIORGIO VI” (1936-1952)
- “REGINA ELISABETTA II” (1957 – oggi) di cui ne esistono ben 5 versioni con quotazioni diverse.
Nel campo degli investimenti, la Sterlina Oro Elisabetta II del nuovo conio è la più adatta, ma è necessario fare attenzione allo stato di conservazione, in modo da evitare contestazioni in eventuali cessioni, preferendo quelle prodotte a partire dal 1957. Dal 2000 la Zecca di Londra ha realizzato in edizione limitata una versione di questa moneta raffigurante il volto della Regina in tempi recenti. Le Sterline Elisabetta post 2000 hanno quotazioni più alte di mercato interessando una platea di collezionisti.
Nel 1914 il Regno Unito abbandonò la moneta unitaria in oro e via via fu rimossa dal mercato. Come racconta Zeno (1960) in “L’oro e il mercato di Londra“, prima della Seconda Guerra Mondiale fu la Reuter a diffondere nei centri finanziari più importanti del mondo il prezzo dell’oro sul mercato di Londra, che all’epoca viveva un prestigio internazionale. La sterlina d’oro tornò in circolazione soltanto nel 1957 per impedire la distribuzione di monete false provenienti dalla Siria.
Come si calcola la quotazione della sterlina d’oro?
Gli standard attuali della sterlina in oro risalgono al 1816 e alla legge “Great Recoignage“. Ancora oggi vengono utilizzati per determinarne il peso e la quantità di oro contenuti nella sterlina.
La sterlina d’oro, per essere considerata tale, deve avere quattro caratteristiche principali: un peso pari a 7,9881 grammi, spessore di 1,52 mm, diametro di 22,05 mm e un titolo di 22 carati (cioè 91,67%). Tutte le monete coniate dalla Royal Mint e dalle Zecche Inglesi (Zecca di Ottawa, Zecca di Bombay, Zecca di Sidney, Zecca di Melbourne e Zecca di Perth) rispettano questi requisiti.
Questi fattori ne determinano un dato costante e fisso (la quantità di oro, che si calcola moltiplicando il peso lordo e il titolo della moneta) e un dato variabile (la quotazione dell’oro puro, detto anche fixing).
Riconoscere una moneta falsa
Ci sono varie caratteristiche che aiutano a comprendere se la moneta è falsa o autentica.
Per prima cosa, bisogna toccarla ed esaminarla al tatto. “Le Sterline d’oro contraffatte sono più vellutate al tatto e con dei contorni più taglienti rispetto alle monete vere“, è consigliato.
Poi si passa all’udito, confrontandola con un’altra moneta. Tenendola saldamente tra pollice e indice, si colpisce leggermente con un’altra moneta. Se i suoni differiscono bisogna dubitare dell’autenticità della moneta.
Altro fatto importante è rappresentato dalle date: capita spesso che proprio negli anni in cui non venivano coniate le monete autentiche, venissero invece prodotte quelle false. Infine, si verificano il peso, la dimensione e lo spessore della moneta.