Tanto per cominciare, non esiste alcuna legge che permette il risarcimento dei danni di un terremoto solo al di sopra di un determinato grado di magnitudo, con buona pace della senatrice M5S Blundo e delle centinaia di frequentatori “tipo” dei social network che anche stavolta hanno abboccato alla bufala del momento.

Bufala di cattivissimo gusto, come tante altre del resto, che nasce probabilmente dall’interpretazione errata di una legge varata dal governo Monti nel 2012 che proponeva una complessa regolamentazione dei risarcimenti per calamità naturale.

Decreto legge, il n. 59 del 15 maggio del 2009, che parlava di danni ai fabbricati e regimi assicurativi, nel quale non si faceva tuttavia cenno a magnitudo o altro. Legge che comunque venne cancellata qualche mese dopo l’approvazione.

Ma al netto delle questioni “tecniche” vere e proprie, l’ormai famoso post (o tweet) della grillina Blundo sulla magnitudo nasconde molto di più della semplice polemica seguita dall’ormai consona ondata di like, condivisioni ed idiozia.

Quel post nasconde una posizione molto complessa oggi radicata profondamente nella nostra società e che i social network hanno il merito di aver reso materiale, palpabile, in qualche modo comprensibile.

Il post nasconde la delegittimazione di tutto ciò che è ufficiale, ragionato, complesso, istituzionale e metodologico, che si parli di magnitudo, di vaccini, di ricerca, di bevande gassate, di olio di palma e quant’altro.

Nasconde la sfiducia certo, ma anche la voce di una massa che ha smesso di costruire un’idea propria, di discernere il probabile dall’improbabile, il vero dal falso, il bene dal male anche, se vogliamo.

E di fronte a tutto ciò è anche irrilevante sottolineare che il calcolo della magnitudo è un calcolo complesso. Che i terremoti emettono un’ampio range di frequenze la cui registrazione ed interpretazione non è immediata, che esistono diverse scale di misurazione, che sarebbe meglio concentrarsi veramente su chi ha perso tutto, che non è che c’è sempre qualcuno pronto a fregarti, anche se le cose in linea generale non vanno granchè. Inutile ma vero, terribilmente vero.

sismografo

Siamo di fronte ad un fenomeno di massa, “telematico” ma pur sempre di massa, che riesce in un’impresa che anni fa non sarebbe stata possibile. Quella del fondere gli elementi più disparati in un immenso calderone capace poi di tirar fuori il peggio dalle persone, agendo su quelle più deboli e suscettibili.

Una sorta di insieme virtuale con dentro tutto, dalla magnitudo falsata alle 35€ al giorno agli immigrati, passando per Stamina ed Eleonora Brigliadori. Una nube pericolosa, tossica, che poi sfocia inevitabilmente in rabbia, odio e “prima gli italiani”.

Difficile da credere ma purtroppo reale, talmente reale che un Senatore della Repubblica Italiana crede veramente alla bufala della magnitudo e la pone, o almeno ci prova, come lotta politica.

Che possiamo fare? Andare a vedere come si calcola la magnitudo? Cercare su Google il decreto legge incriminato? Condividere? Scrivere a caratteri cubitali “Fai girare”?

No, possiamo tornare a ragionare, nella maniera più semplice possibile, quella dove prima di sparare ci fermiamo a pensare per una decina di secondi.

Il terremoto e la “sua” magnitudo c’hanno portato vittime e disperazione. Una situazione davvero difficile che possiamo affrontare solo restando uniti. Non offendiamo quelle persone, non illudiamole ed evitiamo di infiammarle, perché in quella debolezza e suscettibilità di cui sopra, loro oggi sono, ahimè, al primo posto.

Mauro Presciutti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui