Quest’oggi ricordiamo David Sesa. Acquistato dal Napoli nel 2000 dopo essere risalito in serie A, dopo le brillanti prestazioni nel Lecce, fu acquistato e considerato il perno per la rinascita della squadra azzurra.

Era l’anno 2000 e il Napoli, appena risalito in serie A e con alla guida Corbelli, decise di acquistare quel calciatore svizzero che aveva mostrato ottime qualità nel Lecce: David Sesa. Dopo gli esordi nello Zurigo, ha disputato diverse stagioni in squadre minori, tra le quali il Servette. Venne prelevato dal Lecce proprio da quest’ultima dove David Sesa aveva segnato 32 reti in quattro stagioni.

La sua prima esperienza in Italia fu abbastanza positiva. Idolatrato dai tifosi giallorossi del Lecce (memorabile per loro un suo goal contro l’Inter che permise ai pugliesi di restare in serie A) disputò delle stagioni di buon livello. Dotato di buona tecnica individuale e di buona visione di gioco, si rivelò un valido trequartista.

In due stagioni con il Lecce collezionò 59 presenze segnando 14 reti, ma con voti in pagella di media abbastanza alta. L’allora patron del Napoli Corbelli decise di puntare su di lui per costruire un Napoli che non retrocedesse più in Serie B, costruendo attorno a lui una squadra che riuscisse ad ottenere, almeno al primo anno, almeno una tranquilla salvezza che permettesse poi di pianificare con serenità scenari futuri più consoni alla piazza azzurra. L’operazione costò al Napoli la bellezza di 17 miliardi delle vecchie lire, un vero record per un calciatore svizzero, nemmeno giovanissimo poi.

Purtroppo, come i tifosi ricorderanno benissimo (in verità in molti avranno rimosso quei ricordi) la stagione dei partenopei fu davvero fallimentare. L’avventura iniziò con la gestione di Zeman che inizialmente infiammò il popolo napoletano, ma il suo contributo fu davvero disastroso. Esonerato Zdenek, lo stesso lasciò alla società un passivo davvero incredibile di goal. Ci si affidò quindi a quello che veniva definito “calcio pane e salame” affidando la squadra ad Emiliano Mondonico con l’intenzione di espriere un calcio senza fronzoli, magari meno spettacolare nelle intenzioni ma più pragmatico e concreto. Sesa, a causa anche di un infortunio, giocò pochissimo e nelle poche occasioni deluse in maniera sistematica in una stagione che vide ripiombare il Napoli in serie B.

I tifosi del Napoli, dopo diverse prestazioni per niente convincenti, iniziarono a contestarlo ferocemente allo stadio. David Sesa purtroppo sapeva che il suo tempo all’ombra del Vesuvio era finito, ma non riusciva a trovare una collocazione perché Corbelli non aveva alcuna intenzione di cederlo alle condizioni economiche proposte dalle società interessate. Andato via dal Napoli proseguì la sua carriera per alcuni anni ancora, terminandola nel Rovigo. In una sua intervista di qualche anno fa disse apertamente che a Napoli se si gioca male si viene odiati e, per lui, portare la palla tra i piedi al San Paolo era diventato solo un incubo.

Oggi David Sesa è un allenatore. Ha conseguito il patentino di allenatore a Coverciano ed ha iniziato la sua carriera di commissario tecnico nella squadra del Wohlen che milita nella Challenge League (la serie B svizzera) dal 2012 allo scorso anno. Gli auguriamo maggiori successi nella sua nuova avventura .

Salvatore Annona

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