NAPOLI –  Lina Lucci, segretario generale della Cisl Campania, ha denunciato tutto il suo malcontento, riguardo le scelte inadeguate del governo, innanzi a una platea di circa 10mila delegati, riunitosi al Palapartenope.

<<Siamo stufi ed incazzati per i ritardi – afferma Lucci – Renzi attivi i poteri sanzionatori e sostituitivi, mandando a casa quegli amministratori locali, incapaci di spendere i fondi europei. Invece, riguardo il Jobs Act, non si crea lavoro con le regole, si discute solo di tagli e poco di quei cambiamenti strutturali, che possono far ripartire la crescita e l’occupazione, e molto sui conflitti interni al partito di maggioranza.>>
Lina Lucci ha inoltre espresso il suo scetticismo riguardo il sostegno che verrebbe dato al Sud, al quale invece sono stati tagliati il 50% del cofinanziamento ai fondi 2014-2020, destinati alle regioni meridionali, con la scusa che queste non sono in grado di gestirli e spenderli.
Caldoro, Presidente della Regione Campania, ha già pronto un ricorso alla Corte costituzionale per conflitto di competenze, auspicandosi che i presidenti delle regioni del Sud facciano lo stesso, per l’80% dei 10 miliardi di risorse europee, che il meridione avrebbe dovuto avere.
<<O il paese riparte dal Sud o non riparte – afferma Annamaria Furlan, segretario nazionale – E, per farlo, non basta una giornata di sciopero generale, ma ci vuole una mobilitazione continua del mondo del lavoro e una capacità di proposta del sindacato. Il Mezzogiorno ha bisogno dei fondi europei, di cui non va perso neanche un euro.>>
La Cisl attende una legge d’iniziativa popolare, per cambiare il sistema fiscale, attraverso un riequilibrio tra lavoro dipendente e autonomo.
<<Al premier chiediamo di porre fine all’attacco generalizzato al sindacato ed alla conflittualità che niente ha a che vedere con i problemi dell’economia reale. Sappia invece che la Cisl non esiterà a proclamare lo sciopero elettorale se non ci sarà una inversione di tendenza>> conclude Lina Lucci.

Chiara Esposito

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