Napoli – “Dove sono le autorità?” questo si chiedono ogni volta i Frati Domenicani, custodi della Basilica di San Domenico Maggiore, quando si trovano ad avere a che fare con i vari episodi di diffusa criminalità giornaliera.

Nel cuore del centro storico, all’ interno del cortile di Vico San Domenico n.18 Cortile internoche ospita la sala “San Tommaso D’Aquino”, l’entrata della chiesa, della ormai quasi centocinquantenaria palestra “Virtus” e l’accesso alle mostre comunali che si tengono ordinariamente al primo piano dello stesso complesso, ogni giorno accade di tutto. Apparentemente chiunque, cittadino o turista, entrando potrebbe credere di trovarsi  in una situazione di ordinaria tranquillità, non sapendo però che da un momento all’altro la realtà può ribaltarsi.

Infatti, secondo il racconto di parecchi testimoni, il complesso di San Domenico Maggiore è spesso oggetto di raid di gangs adolescenziali e non solo.Graffiti raffiguranti disegni osceni  Nelle scorse settimane all’interno del cortile esterno alla Basilica sono apparse, sui muri del palazzetto “Biblioteca” e sul muro esterno della cappella denominata “Muscettola”, graffiti neri dipinti con bombolette raffiguranti svastiche e disegni osceni. Non è un segreto che il cortile sia oramai nel pieno possesso di orde di giovani scalmanati che tirano pallonate contro i turisti, dileggiano i fedeli che accedono alla Basilica.

In più, il 25 Novembre 2015, verso le ore 16:00, mentre i collaboratori volontari della Basilica si accingevano alla riapertura della struttura, si sono imbattuti nell’evidente manomissione ed apertura dell’offertorio posto ai piedi dell’inginocchiatoio della cappella di “San Giacinto”: questo non è un caso isolato, dato che nel corso dello stesso mese, più volte, il vano offerte del portaceri della cappella di “Santa Maria Maddalena”, nella navata destra della Basilica, è stato oggetto di ripetute effrazioni in un evidente, ostinato, tentativo di furto.

La situazione però non si limita solo a questo, anzi, è ben più grave e complessa: è d’esempio la volta in cui qualcuno ha deciso di accendere un fuoco con un pannello di plastica che, liberando un acre e nero fumo tossico, ha messo letteralmente in fuga sia turisti che fedeli, arrecando tra l’altro danni alla parete del cortile rimasta visibilmente annerita.

Frequentemente, inoltre, è capitato anche che i religiosi stessi fossero aggrediti con sputi e spintoni. Insomma, il monumentale complesso in questione sembra essere abbandonato a se stesso, privo di controllo da parte delle autorità, lasciato nelle mani di criminali ed incivili che, oltre a distruggere fisicamente la struttura, ne danneggiano la visibilità ed il decoro. Nonostante la maggior parte di questi episodi siano stati regolarmente denunciati all’Autorità di Pubblica Sicurezza, nonostante le numerose richieste rivolte dai frati domenicani al Sindaco ed alla sua Giunta, la situazione continua a rimanere immutata e lasciata nel dimenticatoio.

Gabriella Meola

Fonte immagini: Google

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