Quando la Sicilia incontra Scampia ne può nascere solo un incontro fatto di amore e passione. Francesco Di Martino, regista originario di Noto, ha dato vita a una delle storie più belle di Scampia: quella del Gridas.
La vera culla del quartiere risiede proprio nel Gridas, che da anni dà voce a chi non può parlare. Tanti sorrisi e tante attività ha regalato alla gente di quel posto, troppo spesso dimenticato. Per questo nasce il carnevale sociale che va avanti da oltre 30 anni, un modo per consegnare il quartiere ai suoi proprietari e per omaggiare la bellezza delle persone che lo popolano. Francesco Di Martino ha saputo raccogliere tutto il bello di questa realtà e lo ha raccontato nel suo documentario che ha il nome di Scampia Felix.
Come è avvenuto l’incontro con il Gridas?
“Nel 2009 fui invitato a presentare il mio primo documentario al cineforum del Gridas, non conoscevo questa realtà ma me ne parlarono dei cari amici che già erano stati la per gli stessi motivi. Inizialmente volevo andare per vedere da vicino Scampia, da qualche anno era uscito il libro di Saviano e quindi mi interessava vedere con i miei occhi tutta quella triste realtà. Ma il giorno che arrivo ad accogliermi è Martina Pignataro, e subito dopo Mirella La Magna, che mi ospita nella sua bellissima casa. Mi rendo subito conto che c’era qualcosa che non tornava. Ho conferma nel momento in cui Martina mi fa fare un giro per il quartiere per mostrarmi i lavori del padre e trovo tutto così diverso rispetto alle informazioni che avevo. Ricordo che quando tornai in Sicilia oltre a sentire un senso di malinconia, come se avessi lasciato un luogo familiare, e rivedevo la lista delle persone che avevo conosciuto pensai: mai vista una rete di associazioni così numerosa tutta concentrata nello stesso luogo, (se consideriamo che Scampia è un quartiere di Napoli) e sicuramente la particolarità della cosa era (ed è) che sono tutte reti che collaborano tra di loro, che una coinvolge l’altra nelle proprie attività, insomma un senso di unione sicuramente unica, nel suo genere. Da questa passeggiata con Martina nacque Sulle tracce di Felice Pignataro, un tributo fatto a Felice Pignataro e al suo grande lavoro insieme al GRIDAS. Le motivazioni di questo lavoro furono semplici. Tornando a casa dopo quella prima visita a Scampia, scrissi a Martina delle mie riflessioni sul quel bellissimo viaggio a Napoli. Mi resi conto che se non fossi mai venuto a Scampia non avrei mai potuto conoscere quella realtà, ma sopratutto Felice e Mirella che sono la storia di quel luogo. Allora le dissi che era il caso di divulgare tutto ciò, che volevo condividere questa mia bellissima scoperta personale con più gente possibile e che potevamo farlo assieme con gli scatti che avevo fatto in quei tre bellissimi giorni e le testimonianze delle persone che avevo conosciuto, che sono cresciute con Felice. Felice Pignataro era già conosciuto, ma questo possibile lavoro avrebbe contribuito attraverso la sua figura e i suoi lavori, a far conoscere quello che aveva generato, il risveglio delle coscienze! Così nacque il libro con la giovane Marotta&Cafiero editori”.
Cosa vuoi rappresentare con Scampia Felix?
“Di fatto Scampia Felix è tutto il seguito di Sulle tracce di Felice Pignataro. C’è venuto spontaneo insieme al GRIDAS portare avanti quella filosofia di condivisione e conoscenza per far conoscere quel pezzo di territorio che offre molto di più che storie di criminalità e di droga. Quando con Martina, pensammo a questo documentario, uno dei motivi scatenanti fu l’esigenza di raccontare altro, ( cosa che il GRIDAS e tutte le associazioni presenti a Scampia fanno da più di 20 anni, chi più chi meno…) però l’immagine che ne viene fuori ancora oggi sui media è sempre quella negativa, brutta, come se quel territorio appunto offrisse solo quello. Senza considerare che il vero strumento che combatte la criminalità organizzata è proprio il carnevale, e tutte le attività che le diverse associazioni a Scampia fanno. A questo punto la domanda che farei a certi giornalisti che non fanno altro che alimentare certe dinamiche, per sfamare i media, che hanno bisogno del sangue per riempire i palinsesti, è, ma come va combattuta la Camorra? E difficile sicuramente trovare una risposta, ma possiamo provare a darne una anche molto semplice: non pensate che la presenza di associazioni che aggregano giovani, a cui si da la possibilità di costruire dei percorsi attraverso l’uso del teatro, dell’editoria, dell’arte di saper costruire le cose, la pittura e il gioco, il cinema… Se consideriamo che tutte queste realtà sono anche quelle che si stanno riprendendo gli spazi dandogli nuova vita, gli stessi spazi che la camorra e sicuramente lo Stato ha sottratto o trascurato perché periferie, non pensate che questo è un buon modo di lottare contro la criminalità organizzata, e contro le dimenticanze di chi ci amministra? Scampia felix mette in luce tutto ciò, da voce a chi lotta da più di 30 anni contro la mentalità camorristica e non solo, con degli strumenti semplici che a mio avviso sono davvero efficaci, ma sopratutto danno la possibilità ai giovani di seguire altre strade. è facile che un ragazzino gli si possa presentare un opportunità per fare denaro facile fin sotto casa, situazioni che lo possono esporre a rischi che un ragazzino di 16 anni non dovrebbe correre. Questo non significa che non bisogna denunciare, tutto rispetto a chi ogni giorno lotta contro la camorra attraverso altre pratiche, il giornalismo d’inchiesta, le forze dell’ordine. Bisogna dare spazio a entrambe le cose secondo me”.
Quando uscirà e dove verrà distribuito?
“L’uscita del film è prevista per metà maggio, non c’è ancora una data ufficiale perché stiamo completando la post produzione audio e poi la color correction che stanno facendo a Bologna, Smk Videofactory, che sono anche i distributori del film, gruppo con cui collaboriamo ormai da diversi anni, sia attraverso il mio collettivo FRAMEOFF (che co-produce il film), sia il GRIDAS per il cineforum. Mentre la color sarà fatta da Corrado Iuvara oltre che essere un amico di vecchia data, è un bravissimo montatore siciliano che vive a Bologna da più di 10 anni. La scelta di diffusione per Scampia Felix attraverso Openddb è stata dettata, come già detto oltre alla già passata collaborazione, sopratutto perché pensiamo sia un film che sposa perfettamente la loro filosofia di diffusione, e poi come la stessa piattaforma dice sia perché promuovono produzioni indipendenti,che hanno usato e usano ancora il metodo del crowdfunding per reperire fondi e rilasciare l’opera in licenza Creative Commons, per una libera diffusione, che a noi sta molto a cuore. Sono molto riconoscente a questi ragazzi che non solo ci troviamo in linea su metodo, ma sopratutto grazie all’importante lavoro che stanno svolgendo ormai da diversi anni, il metodo della produzione dal basso grazie a loro sta crescendo e trova sempre più spazio tra gli autori che lo usano come filosofia per dare vita alla propria opera”.
Chi sono i protagonisti, oltre i membri del Gridas, che hanno preso parte a Scampia Felix?
“Questa è una delle difficoltà che abbiamo avuto, la nostra intenzione era raccontare la storia di tutti, ma ovviamente è stato complicato e abbiamo dovuto fare delle scelte. I personaggi che narriamo nel film sono Rosario Esposito La rossa del gruppo VODISCA e Marotta&Cafiero Editori e ArciScampia , Biagio Di Bennardo di chi Rom e Chi no e Chikù, Emma Ferulano dello stesso gruppo, Ciro Corona per Resistenza Anticamorra, Monica e Gianluca insieme a tutti i ragazzi della Banda Baleno. Poi per GRIDAS ci sono Franco, Mirella, Martina e Giovanna. Insieme al film abbiamo montato dei piccoli extra proprio per raccontare tutte le altre realtà altrettanto importanti, che vanno conosciute, come Il Mammut che è una realtà molto forte a Scampia per il lavoro che fa sui bambini e sopratutto nelle scuole, il Centro Hurtado, Aldo Bifulco con il circolo La Gru, Dream Team Donne in Rete con Patrizia Palumbo, Antonio Caferra con gli scout. Abbiamo cercato di mettere un po’ tutti, usando anche gli extra del film. E ogni personaggio racconta un pezzo di carnevale, un pezzo di se, un pezzo di Scampia E poi non possiamo non citare il gruppo “O Rom” che ha realizzato il pezzo Scampia Felix che presto sentirete, e tutti gli altri musicisti che hanno partecipato, vanno ricordati e ringraziati i due Siciliani Sebastiano bell’arte,(Corno Francese e Flicorno,) Corrado Confalonieri (Fisarmonica), tra l’altro le musiche composte dagli ultimi due sono state composte per uno spettacolo di un artista siciliana che stimo molto di nome Melissa Gramaglia, e quando ho sentito le musiche del suo spettacolo di teatro danza, sentivo certe sonorità che cercavo, e l’artista ci ha autorizzato a usarle anche per il film. Insomma quello di creare sinergie è un altro aspetto che ci sta a cuore! “
Maria Baldares