Caravaggisti contemporanei” in mostra dal 30 maggio al 14 giugno a Montaione (FI), presso la tenuta Castelfalfi. Saranno esposte opere di due artisti italiani: Rocco Normanno e Michelangelo Della Morte, negli spazi della Galleria d’Arte NuvoleVolanti.

La rassegna è stata curata da Gerardo de Simone, docente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. In mostra , dunque, due pittori italiani che si pongono sulla scia del realismo figurativo del Caravaggio.

Caravaggisti

 

Rocco Normanno e Michelangelo Della Morte sono due Caravaggisti contemporanei, potremmo definirli gli ultimi veri Caravaggisti. Guardano ad una tradizione italiana lontana ma gloriosa e comunque sempre attuale. La pittura reale e figurativa del maestro Caravaggio, che rivive in queste opere “ vestendo” i panni di uno uomo dei nostri tempi, proprio come fece ai suoi tempi il maestro. Benché entrambi gli artisti si pongano sulla scia del Caravaggio, prediligono tematiche diverse. Rocco Normanno ama generi come il ritratto , la natura morta e le attualizzazioni di temi religiosi o classici, con personaggi contemporanei; gli effetti sono di straniamento e dolorosa coscienza della tragicità e della condizione umana attuale. Michelangelo Della Morte è incline, invece, al simbolo e al mito; il corpo comunica e si interroga sull’essenza dell’uomo e del cosmo e le figure si inglobano l’una nell’altra incrociandosi in una sorta di quarta dimensione. Il curatore, Gerardo de Simone ha scelto questi due artisti perché decisamente rappresentativi della fortuna, non ancora tramontata,  del  Caravaggio e portare, quindi, a conoscenza del pubblico la poetica dei Caravaggisti, che lasciano un segno nel multiforme panorama artistico odierno.

Scopriamo qualcosa di più su questi due grandi artisti  e cosa raccontano le loro opere:

Rocco Normanno è salentino di nascita ma toscano di adozione,  dopo aver studiato Giurisprudenza cambia completamente strada e si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Inizia a mettere in atto la propria tecnica esecutiva, ricreando i  più celebri capolavori del Caravaggio. Volti ed abiti di uomini contemporanei in una sorta di straniamento postmoderno o di  cruenta forza tragica, spaziando dai temi religiosi a quelli profani. La sua sensibilità si può apprezzare anche nei ritratti, in cui la finezza pittorica si fonde con la verisimiglianza fisiognomica ma è nelle nature morte che fonde qualità mimetica e simbologia, tipica del memento mori. La fa da padrone la luce che domina ogni aspetto di queste tele.

Michelangelo Della Morte  è cresciuto all’Accademia di Belle Arti di Napoli, sua città di nascita. Protagonista delle sue tele è il corpo umano , come espressione metaforica della condizione umana, in una dialettica continua  tra corpo e anima, spazio e tempo, maschile e femminile, Eros e Thanatos, cristianesimo e paganesimo. Una visione morbosa e inquietante, che  rimanda all’oggettività rappresentativa, senza mancare  di rimandi filosofico-esoterici.

Da una analisi storica viene fuori che negli anni del Dopoguerra, il Neorealismo domina nel campo cinematografico mentre sul piano della pittura il realismo caravaggesco vive una breve ed importante esperienza, grazie ai  “Pittori moderni della realtà”  (tipo i fratelli Bueno). Essa viene percepita come una tendenza anacronistica; del resto è l’epoca delle avanguardie ed è  normale che si tendi avanti ed oltre. Ma qualche anno dopo, in un clima di ritorno alla pittura, il relismo figurativo caravaggesco torna ad influenzare un’altra corrente artistica , quella degli Anacronisti, con artisti come Raffaele Canoro.  Mentre appunto sul piano dell’arte ai giorni nostri, si è andata assommando una moltitudine di stili e tendenze, questi due pittori italiani Caravaggiti operano un recupero del passato glorioso e nostalgico di stampo realista, dimostrando come esso non sia mai morto.

Rossella Mercurio

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