È iniziata a Napoli la campagna di crowdfunding che mira a raccogliere la cifra di 250mila euro per restaurare le statue e gli stucchi che decorano la facciata della Galleria Umberto I. A lanciare la campagna sono stati i residenti dei condomini interni alla galleria stessa. La cifra della donazione sarebbe di un minimo di cinque euro, con la possibilità, investendo cifre più cospicue, di adottare una statua. Per garantire la trasparenza delle donazioni verrà utilizzata la piattaforma DeRev che consente di controllare le donazioni in qualsiasi momento.
Lo scorso Agosto una parte del fregio della galleria ha ceduto andando a colpire il giovane Salvatore Giordano che ha tragicamente perso la vita in quell’incidente. “Dopo la messa in sicurezza abbiamo notato che i fregi e le statue della facciata principale presentavano un degrado notevolissimo, per la presenza non solo di croste nere, ma anche di batteri” afferma Raffaele Archivolti, amministratore della società Graphite che si occupa del restauro. “I condomini investiranno un capitale proprio di qualche milione di euro per la messa in sicurezza- continua Archivolti- ma hanno pensato di ridare splendore a questo patrimonio dell’umanità con il crowdfunding”.
La galleria è stata costruita nell’arco temporale che va dal 1887 al 1890, durante il “risanamento” della città che ha riqualificato e ridefinito la zona del centro cittadino. L’opera è ricca di decorazioni e ha una volta in ferro e vetro progettata da Paolo Boubee. È stata sede storica della Loggia Massonica del Grande Oriente d’Italia, il tutto testimoniato dai simboli massoni tra cui la stella di Davide posta su cupola e finestre.
La considerazione che il popolo napoletano ha nei confronti di quest’opera architettonica, pezzo fondamentale della storia della città, testimonia che i partenopei non hanno mai smesso di rivendicare le proprie radici e soprattutto testimonia l’attaccamento nei confronti di un simbolo cittadino che, insieme a tantissimi altri pezzi d’arte, rende Napoli visibile a livello internazionale.
fonti: ilsecoloxix.it
Vincenzo Marotta