La Formula 1 sbarca sul circuito di Silverstone per la 9° gara del campionato mondiale 2015. E’ il più classico dei circuiti del circus presente nel calendario sin dal 1950. Il tracciato inglese vanta di essere stato la sede della prima gara del campionato della moderna F1, vinta dall’Alfa Romeo 158 guidata da Nino Farina.
Nato come aeroporto militare della RAF nel 1943, venne utilizzato come pista solo dopo la seconda guerra mondiale. Durante gli anni ha subito innumerevoli cambiamenti dovuti alla sicurezza ma senza mai perdere le sue caratteristiche. La versione attuale di questo tracciato è stata realizzata nel 2010, concepita inizialmente per la Moto GP si è anche adattata perfettamente alla Formula 1. E’ un circuito veloce e impegnativo, basti pensare che la velocità media di percorrenza è di quasi 260 km/h. Esso richiede un carico aerodinamico medio/alto per affrontare i curvoni veloci a massima velocità e per avere un’ottima reazione della vettura nei rapidi cambi di direzione. Il carico aerodinamico richiesto non inciderà sulle velocità di punta per la scarsa lunghezza dei rettilinei ma inciderà sul degrado delle gomme. Silverstone è vero banco di prova per gli pneumatici. Le curve veloci generano su di esse oltre 5g di carico ed unendolo a un asfalto con altissimi livelli di grip, il degrado è elevatissimo. Per questo la Pirelli, come nel 2014, ha deciso di portare le due mescole più dure: la P Zero Orange Hard e la P Zero White Medium. Difficile prevedere la strategia di gara poiché nel 2014 la gara fu subito interrotta da una bandiera rossa dovuta all’incidente di Kimi Raikkonen e nella ripartenza tutti i piloti effettuarono un cambio gomme. Inoltre c’è una un’altra variabile da considerare: lo strano meteo inglese, molto variabile e soprattutto tendente alla pioggia durante i weekends. Tutti questi mutamenti improvvisi potrebbero rendere inutile il lavoro delle prove libere rendendo la pista una vera e propria incognita giorno dopo giorno.
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Raffaele Russo