CASALNUOVO – Costruito nella prima metà degli anni 90 ed inaugurato alle soglie del 2000, il centro commerciale Meridiana è finito nel mirino dello scandalo legato all’abusivismo edilizio per la mancanza del certificato d’agibilità che ha negato la possibilità di riaprire i negozi che avevano precedentemente chiuso: sono solamente quattro, al momento, le attività aperte ed operative all’interno del colosso divenuto fantasma.

L’intrecciato iter burocratico è cominciato quasi 20 anni fa si è concluso con il diniego al condono edilizio da parte del Comune della pratica risalente al 1995, infatti a quest’anno risalgono le richieste di condono da parte della società che gestisce il centro Meridiana e da parte degli imprenditori che hanno acquistato vari locali commerciali. Un problema che poteva concludersi già nel 1999, quando alle lungaggini burocratiche è susseguita un’istruttoria finale che poneva le basi di risanamento della struttura alle condizioni imprenditoriali che hanno fornito lavoro a più di 400 persone impiegate; c’è stato poi un rapporto epistolare sugli oneri di urbanizzazione da versare al comune e la richiesta di un versamento di 4 milioni di euro da parte dell’ente di piazza Municipio. Sono state date 11 concessioni per le attività che hanno versato nelle casse del comune ben 1 milione di euro, mentre per le altre 79 non si è trovata soluzione.

Il tutto si è concluso con l’inaspettato diniego: non si comprende come, a conclusione del mandato di quest’amministrazione, il sindaco Peluso abbia voluto rinunciare ad un investimento milionario che negli anni ha fornito lustro alla città ed offerto vari posti occupazionali.

La sfida fra comune e privati, ancora una volta, finisce per danneggiare l’intera Casalnuovo ed i suoi cittadini.

Simona Pisano

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