Il dato emerso oggi dal rapporto ISTAT ”Trattamenti pensionistici e beneficiari” ci informa su come le pensioni stiano diventando sempre più povere.
L’assegno dei nuovi pensionati risulta essere di 3mila euro inferiore rispetto ai loro ”colleghi” più anziani anche se la spese per le stesse sembra essere maggiore dello 0,7%: nel 2013 è stata pari a 272,7 miliardi, passando dal 16,63% al 16,85% rispetto al Pil.

Il 41,3% dei pensionati percepisce un reddito da pensione sotto i 1.000 euro al mese, il 39,4% tra 1.000 e 2.000 euro; il 13,7% percepisce tra 2000 e 3000 euro, mentre la quota di chi supera i 3.000 euro mensili è pari al 5,6% (4,3% tra 3.000 e 5.000 euro; 1,3% oltre 5.000 euro): tutto ciò sta ad indicare che, nonostante lo Stato nel 2013 abbia aumentato la spesa pubblica spendendo 272,7 miliardi in previdenza, per molti gli assegni ricevuti non bastano per arrivare a fine mese.

Altri spunti interessanti che emergono da i dati fornitici dall’ISTAT riguardano:

-La media pensioni:
la media pensioni oggi è pari a 16.638 euro all’anno ed è superiore di circa 323 euro rispetto a quella del 2012 tenendo conto che, in alcuni casi, i due terzi dei pensionati sono titolari di una sola pensione, un quarto ne percepisce due, mentre il 7,8% è titolare di almeno tre pensioni.

-L’età media dei pensionati:
un pensionato su quattro ha meno di 65 anni ma questa è destinata a salire vertiginosamente.

-Il reddito medio dei nuovi pensionati:
Il reddito medio dei nuovi pensionato risulta essere nettamente inferiori di coloro i quali erano andati in pensione nel 2012: quello dei primi è pari 13.152 euro, contro i 16.761 euro dei secondi.

-Al Nord la metà delle pensioni
Il 47,8% delle pensioni è erogato nel Settentrione, il 20,5% nelle regioni del Centro e il restante 31,8% nel Mezzogiorno. Nel Nord si concentra anche la metà dei pensionati e la spesa erogata. Al Mezzogiorno si scende ad un terzo dei pensionati ed al 28% della spesa erogata.

Fonte:www.ilsole24ore.com;

Fabio Palmiero

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