Nell’insolito anticipo del sabato andava in scena al Mediolanum Forum di Assago il big-match della quindicesima giornata di Serie A Beko tra l’Olimpia Milano padrona di casa e la Dinamo Sassari. Chi si aspettava una grande battaglia è però rimasto deluso, perché la migliore Olimpia della stagione annichilisce senza fare troppi complimenti una Dinamo francamente irriconoscibile. Dopo un primo periodo a basso punteggio, nel secondo si scatenano gli uomini di coach Repesa: con un parziale di 30-7, Milano vola letteralmente fino al +27 di fine primo tempo, concedendo solo 20 punti a Sassari. Ad inizio terzo quarto, la Dinamo prova a rientrare in partita, ma viene ricacciata brutalmente indietro da McLean, mattatore del match con 19 punti e 6 rimbalzi in 21 minuti di gioco, e dal rientrante Alessandro Gentile. Nel quarto periodo è puro garbage time, con l’Olimpia che amministra il vantaggio e conquista in maniera schiacciante la vittoria. Una Dinamo troppo brutta per essere vera, a cui a nulla serve la doppia doppia da 11 punti e 10 rimbalzi di Jarvis Varnado.
Reggio Emilia non sta a guardare e vince la settima partita nelle ultime otto passando all’Unipol Arena di Bologna. Contro la Virtus è partita vera fino all’intervallo lungo, perché nel secondo tempo la Grissin Bon cambia marcia e con un parziale complessivo di 41-33 chiude la partita. Ottime prove per Darjus Lavrinovic, autore di 17 punti, e del solito Della Valle, che chiude con 10 punti, 3 rimbalzi e 2 assist; con questa vittoria Reggio Emilia si laurea per la prima volta nella sua storia campione d’inverno. Una coriacea Pasta Reggia Caserta cede alla distanza in trasferta sul parquet dell’Aquila Basket Trento. Nonostante il roster corto a disposizione di coach Dell’Agnello, i suoi ragazzi rimangono a lungo in partita contro l’ottima squadra di coach Buscaglia, che però nel finale, complice la stanchezza di Caserta, inserisce il turbo e grazie ai canestri di Poeta e Sanders conquista una preziosa vittoria, che permette a Trento di raggiungere il quinto posto in classifica in coabitazione con Pistoia e Cremona. Proprio Cremona si rende protagonista di una vittoria da grande squadra al PalaPentassuglia di Brindisi contro un’Enel orfana della sua stella Adrian Banks. Partita molto equilibrata e con continui break e controbreak: se per Cremona Washington (19 punti) e Turner (18 punti) provano ad innescare la fuga, è un indemoniato Scottie Reynolds (20 punti) a controbattere ed a tenere in partita i suoi. Si arriva al finale di partita sul 74 pari: a 34 secondi dal termine del match Reynolds perde palla e sul capovolgimento di fronte Elston Turner firma il +2 per Cremona. Sulla successiva rimessa per l’Enel a 12 secondi dalla fine, Scott perde palla e la partita virtualmente termina. Brutta sconfitta per Brindisi, che fallisce l’obiettivo Final Eight cedendo l’ottavo posto a favore di Avellino.
Pistoia passeggia sulle ceneri di una Capo d’Orlando sempre più in crisi, alla decima sconfitta nelle ultime undici partite. Non c’è mai stata partita dall’inizio alla fine, con la Giorgio Tesi Group che già al quinto minuto ha accumulato un vantaggio in doppia cifra (18-7): non serve a nulla la difesa a zona chiamata dal neo-coach Di Carlo, perché Pistoia è in uno stato di grazia e punisce dall’arco la scelta difensiva della Betaland. Protagonista assoluto della partita uno strepitoso Alex Kirk, autore di 28 punti in 27 minuti di gioco; bene anche Czyz (16 punti + 11 rimbalzi), Antonutti (13 punti) e Knowles (15 punti). Nel derby lombardo tra Varese e Cantù giocato a Masnago hanno la meglio i padroni di casa sospinti da un grande pubblico. Sebbene fosse in un momento delicato, l’Openjobmetis si rende protagonista di una grande gara in entrambe le metà campo: dopo un primo quarto equilibrato, è nel secondo che si assiste allo strappo decisivo ai fini dell’economia della partita. I canestri di Kuksiks (12 punti) e Campani (5 punti), una difesa eccezionale e una supremazia netta a rimbalzo permettono a Varese di chiudere il primo tempo avanti di undici (45-34). Nel terzo periodo sale in cattedra Giancarlo Ferrero, autore di 10 punti, e Varese mantiene il vantaggio, mentre nel quarto finale le sfuriate offensive di Cantù ad opera di Abass e Heslip vengono vanificate dalla tripla determinante di Maalik Wayns (19 punti + 7 rimbalzi + 3 assist), che chiude la contesa successivamente con due tiri liberi. Avellino acciuffa le Final Eight per il rotto della cuffia battendo Venezia grazie ad un brillante ultimo quarto ed alla contemporanea sconfitta dell’Enel Brindisi contro Cremona. Nonostante il quasi 50% da tre per Venezia (11/23), la Reyer non riesce ancora ad esprimersi come vorrebbe in trasferta, ambito nel quale dovrà lavorare molto mentalmente coach Recalcati. Partita estremamente equilibrata, che vede entrambe le squadre rispondersi vicendevolmente fino all’inizio del quarto conclusivo, quando un parziale di 13-0 propiziato dall’ex Olimpia Milano Joe Ragland porta gli irpini sul +15 (72-57). Venezia ricuce lo svantaggio fino al meno sei, ma Nunnally (13 punti) prima e Cervi (14 punti + 7 rimbalzi) poi chiudono la contesa per i biancoverdi. Sugli scudi per la Scandone Ivan Buva, autore di 19 punti conditi da 9 rimbalzi, una stoppata ed un recupero. Nel posticipo dell’Adriatic Arena, la Manital si aggiudica lo spareggio salvezza contro i padroni di casa della Consultinvest. Dopo un primo tempo passato a condurre grazie alle giocate di Jerome Dyson (18 punti) e Dewayne White (19 punti), Torino si perde nel finale di secondo quarto permettendo a Pesaro di rientrare in partita grazie alle prodezze di Austin Daye (21 punti + 10 rimbalzi). All’inizio della seconda frazione di gioco, Pesaro si rilassa dopo una tripla di Ceron valevole per il +10 (45-35), e così Torino rimonta e nel finale risulta più cinica degli avversari, portandosi a casa una fondamentale vittoria esterna sul parquet di una diretta concorrente alla salvezza.
Riccardo Gentilini