Attentato palestinese nel centro di Gerusalemme Est. Un furgone guidato da un ragazzo palestinese ha proseguito per diversi metri utilizzando un percorso riservato ai pedoni, riuscendo a ferire diverse persone (BBC News parla di tredici feriti) e arrivando addirittura ad uccidere un poliziotto in servizio nell’esercito israeliano. In seguito l’attentatore è sceso dal pullman con fare minaccioso, ma è stato prontamente freddato e ucciso da agenti accorsi tempestivamente sul posto.
Non è l’unico attentato in quella zona di Gerusalemme, in quanto già due settimane fa un attentato simile aveva shoccato l’opinione pubblica israeliana, in quanto nell’attentato erano rimasti uccisi una madre con il figlio di appena pochi mesi.
Le accuse sono tutte rivolte verso Hamas, a partire da quelle lanciate dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che parla di “incitamento” da parte dell’Autorità Nazionale Palestinese e di Hamas. Dalla striscia di Gaza arriva immediata la conferma e l’incitamento dell’attentato, sebbene sorprendente sia il tentativo del Governo di Israele di coinvolgere anche Abu Mazen dalla parte degli attentatori, il quale non ha ancora rilasciato dichiarazioni.
Sale la tensione nella zona, e le autorità riportano innumerevoli episodi di ingiurie e di violenza, come per esempio quanto successo mercoledì scorso, quando un motociclista palestinese si è fermato davanti ad un posto di blocco insultando gli agenti israeliani che erano di guardia appena fuori Gerusalemme.
Sale la tensione tra Israele e Palestina in modo drammatico, e fa molto riflettere anche la decisione della Giordania, che ha deciso unilateralmente di richiamare ad Amman il proprio ambasciatore, in riposta alla decisione del governo di Israele di aver posto restrizioni troppo pesanti alla visita da parte dei musulmani alla spianata delle Moschee, nella quale attualmente è de facto impossibile per i musulmani sotto i cinquant’anni pregare nella Moschea della Roccia in virtù delle misure di sicurezza poste in quel settore di Gerusalemme. Il governo giordano cita anche la continua espansione delle colonie israeliane come causa del ritiro, in quanto è da considerarsi una continua e aperta violazione dei trattati internazionali.
Per chi volesse vedere l’intera scena dell’attentato, un video completo è disponibile sul sito della BBC, a questo indirizzo.
nicola donelli