ACERRA –È nel paese di Acerra, dove la battaglia contro il veleno di sostanze tossiche sembra interminabile, che ancora una volta le “Mamme Coraggio” seguite dai loro bambini, studenti e lega ambiente scendono in strada per reclamare e gridare “NO” al trattamento di rifiuti tossici, in vista della conferenza dei servizi per l’ampliamento degli impianti Atr. Il corteo, al quale hanno partecipato circa una settantina di persone, mandando in tilt il traffico urbano, è stato seguito passo passo dalla polizia locale. Intanto, una società possidente di un impianto nel Pantano, ha inviato alla Regione la richiesta di poter smaltire anche rifiuti pericolosi, 400mila tonnellate all’anno di rifiuti comprendenti fanghi, ceneri da combustione e liquami speciali. Il quasi prossimo 11 dicembre è stata convocata una conferenza dalla Regione. I manifestanti che da Piazza San Pietro sono giunti fino al corso Italia ci hanno tenuto a spiegare: “Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta per abbattersi sul territorio acerrano. Il parere sfavorevole già espresso dal Comune potrebbe non bastare. Acerra è stufa di essere al pattumiera della Campania. Qui, si continua a morire, a causa dell’inquinamento delle aziende passate e presenti. Combattiamo per i nostri figli“. Si sono verificati anche momenti di tensione tra automobilisti tra le strade di Acerra, a causa dei blocchi stradali, ma poi alla fine questi ultimi si sono alleati insieme con i manifestanti. L’osservatorio ambientale si sta preparando alla già citata conferenza dell’undici. L’organo comunale ha fatto presente al sindaco le sue criticità: “Verificare la compatibilità dell’installazione dell’impianto, rispetto all’atto di assegnazione dei suoli (Asi, 2002); allegare il piano di caratterizzazione del sito; acquisire una dettagliata descrizione dello stato dei luoghi, delle attività condotte, delle autorizzazioni e pareri ambientali vigenti, imponendo una trattazione complessiva degli effetti ambientali rispetto alla sommatoria degli impianti della zona“. Ancora l’osservatorio ambientale, chiede al primo cittadino Raffaele Lettieri di controllare prima del summit, il raffronto delle proposte fatte dall’ente a luglio, e di visualizzare i dati ufficiali regionali di produzione di rifiuti speciali. Sono scaduti, a parere degli ambientalisti, concessione edilizia comunale, nullaosta dell’Asi e considerazione di valutazione ambientale (2004), poiché dati per il recupero, la selezione e il riutilizzo di rifiuti. Ma come era previsto nel progetto del 2013, presentato in sede di conferenza, non per lo smaltimento e il recupero di rifiuti anche speciali. Nel 2005 l’Atr, a causa di documentazione carente, è stata diffidata dalla Provincia per quanto riguarda l’avvia dell’attività, dato che mancando la tracciabilità dei rifiuti all’interno del progetto, si teme finiranno nelle falde acquifere acerrane, che già sono risultate contaminate da metalli pesanti.
Laura Bifulco