SANT’ANASTASIA – Il “caso Asl” sbarca in Regione e ad indagare sul provvedimento, che a breve sarà attuato, di delocalizzazione dell’Asl di Sant’Anastasia da via Madonna dell’Arco, sono i due consiglieri regionali Pd, Antonio Amato e Mario Casillo. Dall’analisi condotta dai due consiglieri risulta che l’accorpamento delle Asl, il quale comporta inoltre lo spostamento fuori città degli utenti di Sant’Anastasia, non porterebbe a nessun risparmio per le casse pubbliche. In seguito ad una riunione, tenutasi martedì 18 dicembre con il direttore dell’Asl 3 Sud, il sindaco Abate aveva spiegato che i motivi di tale decisione erano da attribuire al programma dei tagli per la riduzione dei costi, secondo cui la chiusura dell’Asl di via Madonna dell’Arco avrebbe comportato un positivo taglio delle spese legate al proprio mantenimento. Ma i consiglieri, Amato e Casillo, proprio in merito a quest’ultimo punto, hanno evidenziato l’inutilità di tale provvedimento, il quale verrà attuato solo a scapito dei cittadini sant’anastasiani, che dovranno spostarsi nei comuni limitrofi per usufruire del 118, della farmacia pubblica e della normale assistenza sanitaria pubblica. Infatti, nell’interrogazione rivolta al Presidente della Regione, Stefano Caldoro, i consiglieri fanno sapere che :” L’immobile che verrà utilizzato per contenere gli archivi ed alcuni servizi dell’Asl, è quello del vecchio distretto 50, per cui l’ente pubblico sborserà sei mila euro al mese di fitto contro i sei mila e seicento dell’ufficio di via Madonna dell’Arco. Un risparmio di seicento euro al cui però bisogna necessariamente aggiungere anche i costi che saranno sostenuti per il restyling della nuova struttura, da tempo in disuso e dunque non utilizzabile in questo stato”. Pertanto, gli esponenti del Pd chiedono al Governatore, soprattutto a nome dei cittadini “in allarme per il doversi spostare con i propri mezzi per raggiungere i nuovi sportelli“, di fermare il trasferimento dell’Asl e di chiarire i motivi di una scelta che, oltre ad essere dannosa per gli utenti, non presenta nulla di economicamente vantaggioso.
Francesca Nappo