Il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate, dal soggetto che perpetra l’atto in questione, come bersagli facili e/o incapaci di difendersi“.

Ed è proprio su questo argomento che è incentrato un nuovo programma di Rai 2: “#Maipiùbullismo“. Lo scopo è quello di voler raccontare le storie di alcuni ragazzi vittime di tale comportamento, in modo da riuscire ad aiutarli a denunciare la cosa: sostenerli, quindi, nel loro percorso di liberazione da questa, che sempre più spesso, diventa una vera e propria afflizione.

Nella seconda puntata del programma, Pablo Trincia ha incontrato un’adolescente di Nocera Inferiore (SA), vittima di bullismo tra le mura scolastiche. La studentessa del liceo “Alberto Galizia” ogni giorno subisce delle azioni vessatorie da parte dei suoi compagni di classe: per fortuna, la ragazza aveva già raccontato gli accaduti alla madre, preoccupata vedendo la figlia tornare in lacrime da scuola. Spesso però, gli episodi di bullismo non vengono denunciati dai ragazzi oppure, quando viene fatto, il tutto è sottovalutato da genitori, insegnanti e presidi.

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Da quanto emerge da una ricerca dell’Istat (Istituto nazionale di statistica) del 2014: “poco più del 50% degli 11-17enni ha subìto qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% è vittima assidua di una delle “tipiche” azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. Per il 9,1% gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale“.

Il fenomeno continua ad essere in aumento, e negli ultimi anni si è manifestato anche in altre forme: grazie (purtroppo) ad internet (in questi casi si parla di “cyberbullismo“) infatti, i “bulli” hanno un nuovo terreno su cui attaccare con il vantaggio di restare anonimi (in alcuni casi) e di poter facilmente trovare il “branco” con cui agire.

Tra i ragazzi utilizzatori di cellulare e/o Internet, il 5,9% denuncia di avere subìto ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, e-mail, chat o sui social network. Le ragazze sono più di frequente vittime di Cyber bullismo (7,1% contro il 4,6% dei ragazzi)“.

Risulta di vitale importanza che questo fenomeno venga combattuto, denunciato e non sottovalutato: non sono rari i casi, in Italia e all’estero, in cui “essere vittima di bullismo” ha condotto dei ragazzi a suicidarsi perché non più in grado di sopportare.

Federica Ruggiero

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