Cari lettori, buon anno e ben ritrovati a questo nuovo appuntamento con The economist corner”. Oggi scriveremo l’ultimo dei quattro articoli della nostra indagine sulle cause del nostro debito pubblico. In particolare oggi tratteremo di: evasione, corruzione e tassazione.

Secondo una ricerca del “Tax research London”, fatta nel 2009, ogni anno in Italia si evadono 180 miliardi di euro, che rappresentano l’11% del nostro PIL. Se la cifra “secca” e la percentuale ancora non vi hanno fatto sobbalzare dalla sedia, vi invito a pensare che siamo al primo posto in Europa per pressione fiscale (nel 2012 era del 4% superiore alla Francia) e per infedeltà al fisco: qualcosa non va! Abbiamo norme fiscali restrittive ma non riusciamo a farle rispettare. E, come se non bastassero questi dati, il nostro Esecutivo aveva proposto una norma che consentiva a chi avesse evaso fino al 3% del fatturato di non essere processabile, e quindi condannabile.

Questa misura era parte di un decreto legge, ed è stata definita “salva Berlusconi” perché avrebbe consentito all’ex-Cav di ritornare in Parlamento e di candidarsi alle prossime elezioni, scatenando la reazione della minoranza Pd. Al di là di ogni implicazione politica, mi sono cadute le braccia quando ho letto la normativa perché è un vero e proprio “Elogio del nero e della corruzione”; è come se dicesse “Se vuoi evadere e corrompere, abbiamo noi la soluzione buona per te! Fai gonfiare gli utili al tuo commercialista, evadi e corrompi anche tu: ti diamo un bonus Made in Italy fino al 3%! Rispetta la legge ma con moderazione, fatti furbo anche tu!”. Il provvedimento avrebbe un effetto distorsivo incredibile perché parliamo di una percentuale, non di una cifra fissa e possiamo essere più chiari facendo due esempi:

1. Si può evadere fino a 30.000 euro. Qualunque sia l’utile aziendale, la cifra è fissa e provoca processo e condanna se oltrepassata;

2. Si può evadere fino al 3%. Risulta immediatamente chiaro che una piccola impresa che ha un utile di 100.000 euro potrà evadere fino a 3.000 euro, ma consideriamo una multinazionale come Eni Italia che paga le sue tasse in Italia e nel 2013 ha avuto 1,19 miliardi di euro di utili. Con quel decreto avrebbe potuto evadere 36 milioni di euro indisturbatamente.

Poniamo il caso che una grande impresa fosse riuscita ad evadere per davvero i 36 milioni di euro che abbiamo citato prima, assodato che sarebbe rimasta impunita, come li avrebbe utilizzati? In un Paese maglia nera d’Europa anche per la corruzione, che ci costa ogni anno 60 miliardi (circa il 4% del pil), una mezza idea su come sarebbero stati spesi quei soldi io me la faccio, e voi?

L’alternativa peggiore è sicuramente la flat-tax proposta da Berlusconi prima (aliquota 20%) e Salvini (aliquota 15%) poi, ma evidentemente non sanno che in Serbia è in vigore causando sì un incremento della fedeltà fiscale ma anche pensioni da 100€ al mese! La proposta è di matrice populista e non ha fondamento perché il leader del Carroccio la propose anche a Dimartedì di Floris e il Ministro Lupi rispose “Conosci la nostra Costituzione ed i Trattati europei? Per fare una riforma del genere, occorre accantonare 100 miliardi di euro. Da dove li prendiamo in questa situazione di crisi?”. 

Marco Travaglio ha dichiarato “La legge dovrebbe essere avversata da tutti i contribuenti onesti” ma verrebbe ironicamente da rispondere “Ecco perché non protesta nessuno”, dopo aver letto i devastanti dati italiani e ripensando alle parole di alcuni economisti nei talk show “L’Italia è una repubblica democratica che si regge sul nero che i redditi medio-bassi riescono ad evadere”. E pensare che durante l’era Monti una gelateria chiuse i battenti cinque giorni dopo aver evaso 2,50 €.

La rabbia cresce se si pensa che nel 2013 metà dei contribuenti italiani dichiarava 15.645 euro, un reddito medio  di 19.750 e solo lo 0,07% più di 300.000 euro.

Mi chiedo: Perché non si parla più di patrimoniale sulle seconde case? Perché, per risanare il debito, non si prendono a modello le legislazioni fiscali come quelle anglosassioni che mettono gli evasori in galera e gettano la chiave “Perché hanno mentito al popolo”? Desidero un Paese in cui arrestiamo i mafiosi perché evadono, come accadde ad Al Capone. Chiedo troppo?

Per chi non trovasse chiaro qualche passaggio, ecco le parti precedenti: prima, seconda e terza.

Ferdinando Paciolla

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